Storia antica di Como di Maurizio Monti
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STOMA ANTICA DI COMO, LlliflO III.
Collocata la citta di Como nel punto centrale, cui mettono capo le strade che dalle alpi del san Gottardo al monte Braulio congiungono l'Italia alla Germania, e in riva ad ampio lago, le cui piagge per amenità e fertilezza allettano a pigliarvi stanza e facilitano l'interno e l'esterno commercio, potò avvantaggiarsi sopra lo stato di molte città della Traspadana, Templi, bagni, terme, anfiteatri, edilìzi! d'ogni maniera la nobilitarono; vi risiedette un prefetto di armata ; e vantò collegi fiorentis-simi di arti e mestieri. Non mai potrà scancellarsi la loro memoria, sebbene a noi in tanta distanza di tempi, invasioni di barbari e mine, non siane giunto che un debile snono per mezzo di lapidi e testimonianze, alla sfuggita, di antichi scrittori.
Como, seguendo l'esempio di Roma, denominò repubblica la sua comunità. Una lapide di Brescia ci ha conservato il nome di P. Godio Sura, che l'imperatore Adriano diede m curatore alla repubblica comense. Era uffizio del curatore amministrare il pubblico patrimonio.
I cittadini in Roma venivano distribuiti in tre gradi: il senato, i cavalieri e il popolo. Al senato corrispose tra di noi l'ordine o consiglio dei decurioni, menzionato nei marmi e nelle Lettere di Plinio. Non ci pervenne notizia eli cavalieri, che per autorità tenevano il luogo di mezzo tra senatori e popolo. 11 marmo di L. Cecilio Ci Ione ricorda il popolo. Plinio nella lettera a Pompeo Saturnino, mandandogli il discorso che recilò nel dedicare in Como la libreria, usa promiscuamente della voce popolo e plebe.
II primario potere stava presso i decurioni , e
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