Storia antica di Como di Maurizio Monti
1CJ6 STORIA ANTICA DI COMOrentc municipio , siccome L. Romazio Trofimo, seviro e augustale in Como, e unicamente seviro in Milano. li popolo tenne i propri! seviri nella curia a difesa de' suoi diritti, e si nominarono seviri urbani per distinguerli da quelli del territorio intorno la citta, detti seviri rustici. T. Tadio Galiano fu seviro urbano; ma dei secondi non abbiamo noi esempio. Il sevirato rese immagine dell'ordine equestre, o dei cavalieri, in Roma. I cavalieri erano distribuiti in giuniori e in seniori; e cosi i seviri delle lapidi nostre.
I collegi delle arti erano consorzii, o compagnie, di liberti, di servi o di proletari, e l'esserne membro non conferiva venni titolo di onore. Goderono per altro amplissimi privilegi, con protettori o patroni, prefetti, questori e scribi, una cassa comune e un loro proprio ordinamento. I patroni, i questori, i prefetti si sceglievano tra le classi alte? o privilegiate. In lapide di Geno ci viene innanzi M. \ irio Vi ria no, prefetto della corte e dei ministri cesarei, cui alza monumento il collegio dei fa bri. Giunio Anniano, seviro giudiziario, fu il patrono dei fa bri. T. Tadio Catiano tenue la questura del collegio dei centenari, in quel anno che fu dedicato il collegio. Publio Sestilio Primiano, per avere esercitata con liberalità e integrità la questura del collegio, ebbe lapide. Di altra fu onorato L. Apicio Bruttidio Soterico, seviro urbano e questore dell anno primo, poi prefetto del collegio.
I collegi s'instituirono in Roma da Nutria Pompilio; e con licenza prima del senato, poscia de-gl' imperatori, si propagarono nelle città di provincia. Plinio essendo al governo di Bitińa chiese ali imperatore Traiano di creare in IŚcomedia un
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