Storia antica di Como di Maurizio Monti
LIBRO III.
vescovi, E segnato col Tanno 1002 il più antico privilegio. L'esistenza dell'arena prova ancora clic avemmo rantiteatro, avvegnaché quella ne formasse lo spazio di mezzo, dove si davano gli spettacoli : e se vi fu tra noi l'anfiteatro, non ad altra età si riferisce, che a quella dei Romani. Unitamente all'arena si nomina in quei privilegi il brolo, che pensiamo sia stato il giardino pubblico. Era 111 quel luogo, dove sorse il monastero di san Pietro, detto poi di santa Chiara. I maggiori nostri fino a tre secoli fa, solevano chiamarlo san Pietro in brolo. È quel casamento, che ora si dice Conservatorio delle zitelle di santa Chiara (4).
Un tempio a Giove, e splendidissimo, era in Como, e ci viene a chiare note attestato dal giovane Plinio. « Ilo comprato, scriveva egli a Severo suo concittadino, pur ora coll'eredità che » mi pervenne, una statua di bronzo corinzio, « piccola in vero, ma leggiadra ed espressiva, come » ne sembra a me, che forse in ogni arte, ma « certo in questa sono pochissimo istrutto. Nulla-» meno io pure intendo la presente figura. Essa ' e nuda, non occulta i difetti, se per avventura « ne ha, e non lascia di far mostra dei pregi. Rapii presenta un vecchio ritto della persona, le cui « ossa, i muscoli, i nervi, le vene, le grinze sono come se ancora vivesse; ha i capelli radi e cadenti, « spaziosa la fronte, rugoso il volto, il collo sottile, penzoloni le braccia, vizze le mammelle, » contratto il ventre. Mostra anche a tergo, quanto » è possibile, la età stessa. II bronzo, come dimostra il suo genuino colore, è vecchio ed antico. k In somma tale è tutta la statua, che può essere dagli artefici studiata, e può dare diletto anche 4.- agi imperiti dell'arte. Questo mosse me, quan-
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