Storia antica di Como di Maurizio Monti
1CJ6 STORIA ANTICA DI COMO
« tunque nuovo in quest'arte, a comperarlo, Hollo « comperato poi non già per adornarne la casa, « che finora non ho in casa mia alcun bronzo « corìnzio; ma per collocarlo nella nostra patria a in qualche luogo illustre, e massime per desideno di porlo nel tempio di Giove, che sembrami degno del tempio e di esserne offerto a « Giove in dono. Tu dunque con quella cura con ' che sei solito tutte le cose, che ti comando, « adempire, ricevi questo incarico e ordina intanto che sia formata la base, di quel marmo « che più ti piace, e sovr'esso sieno scolpiti il « mio nome ed i miei titoli, se ciò giudichi convenire. » Questo tempio stimiamo che sorgesse dove ora la basilica a san Fedele dedicata. La ragione che in questa credenza ci conferma, è la grande antichità di san Fedele, che comunemente si fa ascendere al sesto secolo dell' era cristiana, onde dobbiamo fondatamente inferirne, che secondo la pratica sia stato costrutto sul luogo di un tempio gentilesco. Aggiunge forza ai nostro argomento il sapere, che (ino ai tempi di Benedetto Giovio, alcuni giudicarono, che san Fedele fosse lavoro de' gentili. E per verità il disegno, che nel tutto è assai buono, conseguentemente anteriore alfe-poca della totale decadenza delle arti, fa sospettare che sopra le grandi reliquie del tempio antico siasi innalzata la nuova basilica. Giudicando dal vasto spazio che occupa san Fedele e della opportunità del sito nel centro della città, non sappiamo immaginare qual altro tempio vi potesse esistere, se non il magnifico di Giove. Raccontano le storie patrie che le colonne, che al presente reggono la facciata del Liceo, e che nel i5oo servivano di ornamento alla chiesetta di san Gio-
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