Storia antica di Como di Maurizio Monti
LIBRO 11 r. Sivanni in atrio, avessero prima formato parte di un portico dinanzi a san Fedele, dove era posto il primo Battistero della citta. Questa notizia ci guida a stabilire che appartenessero al tempio di Giove, quivi fabbricato. È vero che altri le attribuisce al portico di Calpurnio Fabato, di cui sotto faremo discorso; ma è da credersi che questo, giovando al comodo del popolo, non fosse ancora stato distrutto. Ben sappiamo che i popoli, nuovamente alla cristiana religione convertiti, traevano spesso in folla a smantellare i templi degl'idoli, ma perdonavano agli altri pubblici edilizi!, contro ì quali non avevano alcun motivo d'inferocire. Le colonne adunque ad alcun tempio degl'idoli furono tolte. Ognuno sa, che per costume davanti ai templi dei gentili erano dei colonnati in varia foggia, e che questo costume i cristiani dei primi secoli nell' edificare le loro chiese in parte imitarono. Sono quelle antiche colonne per la materia, pel lavoro e per la grossezza, di grandissimo valore; e ciò indica che poterono appartenere al più solenne degli edifìzii sacri, che erano in Como (5).
Le lapidi votive ne accertano che esistevano altri templi dedicali ad altre divinità, ma il loro luogo è sconosciuto- Alcuni sono di avviso, che dove sorgono ora le basiliche di san Carpóforo e di san-t'Abondio, ci stessero templi d'idoli. Di tanto non possediamo alcun certo monumento, ed in prova solo possiamo addurre la massima generalmente vera, che per essere quelle chiese antichissime, sieno state in odio degl'idoli sulle ruiue dei loro templi fondate. Cinque lapidi consacrate a Mercurio e scoperte nel cenobio di san Carpóforo, ed una stanza sotterranea trovata quivi con frammento .Monti. Stoì% ani. di Como. 0
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