Storia antica di Como di Maurizio Monti
1CJ6 STORIA ANTICA DI COMOd'iscrizione, clie indicava quella celletta essere sacra a Mercurio, comprova l'opinione comune rispetto a san Carpóforo, e mostra insieme a quali dio il tempio fosse intitolato.
Benedetto Giovio stimò che a santa Maria Cullate, o di Vergòsa, a poche miglia da Como, avesse un tempio la Fortuna propizia. Vi si discoperse una base marmorea con epigrafe, che ci ragguaglia di un voto della curia co mense a quella dea per la salvezza dei cittadini; ed è 1 unica prova che si abbia dell' esistenza del tempio.
La chiesa vetustissima di santo Stefano in Lenno è sembrata a Sigismondo Boldom, autore di una descrizione latina del Lario, un tempio della gentilità, sì per ragioni dell'architettura, che per certi indizii di usi superstiziosi, e che fosse sacro a Diana. Rispetto alla prima opinione, pare che dubitare non si possa, e pressoché tutti l'hanno ammessa, riflettendo alla sodezza dell'edilìzio, ai colonnato ond'era cinto secondo l'usanza talora degli antichi, alle lapidi quivi rinvenute, una dei tempi di Roma , altre dei secoli quinto e sesto del cristianesimo, e all'antichità del paese, ove credesi comunemente avesse Plinio una villa. Che il tempio fosse sacro a Diana, resta nell'incertezza, sebbene in quel solingo e ameno recesso possa benissimo avere fruito di pubblico culto la caccia-tri ce dea, signora di monti e di selve. Durativi ancora i segni d'esservi stati bagni caldi, opportuna lavanda a chi fosse tornato stanco e anelante dalla caccia. Il tempio fu anticamente in alcuna parte alterato e assai guasto; •< e tutti i periti « dell'arte, scrive Boldoni, argomentano che fosse « alato (mpi'-Tzpo;), ossia cinto di portici all' i riti torno. Erano essi doppi di altezza, sostenuti da
| |
Mercurio Carpóforo Giovio Maria Cullate Vergòsa Como Fortuna Stefano Lenno Sigismondo Boldom Lario Diana Roma Plinio Diana Boldoni
|