Storia antica di Como di Maurizio Monti
1CJ6 STORIA ANTICA DI COMOprocedono da chi pił che altri seppe il vero, e nessuno non ne mosse mai dubbio. Ragionando Plinio del suo discorso tenuto in patria per la dedica della biblioteca, dice : «Sono costretto in que-(( sto a parlare della munificenza de miei genitori, « parenti un nostrorum frasi , le quali, prendendosi come si deve nel loro naturai senso, denotano gli ascendenti di lui quanto al ramo paterno e materno, benemeriti tutti, non di Verona, ma di Como. Scrivendo a Romano Fermo, ci dą a conoscere, che la madre e il zio avevano domicilio in Como, onde poteva seco loro vivere in amicizia stretta il padre di Fermo. « Tu mio concittadino, Plinio gli dice, tu condiscepolo, e fino « dalla prima infanzia mio camerata : tuo padre « era l'amico intimo di mia madre, del mģo avuu-» culo, e per quanto comportollo la diversa etą, i( di ine stesso. » In altra lettera si rileva chiaramente, che sua madre ebbe i fondi dotali, non a Verona, ma qui intorno al La rio, e che i pro-prii sģ, ma quelli non avrebbe ceduti a chichessia. Con compiacimento nomina altrove le ville che possedette qua e colą per l'Italia, come alle falde degli Ąpennini, nel Lazio, e sul lago di Como, e non mai lascia trapelare un minimo indizio, che un solo palino di terra avesse in sua proprietą sul territorio di Verona.
Guarino veronese nei xv sčcolo, Giuseppe Bianchini altro veronese nel secolo xvm, e ai tempi nostri Ippolito Pi n de monte, pur di Verona, apprezzarono al giusto valore le nostre ragioni, e confessarono per coniente il vecchio Plinio. E noi restando nel nostro giusto e inalienabile possesso, abbiamo in Plinio un ornamento non solo di Como, ma d'Italia, di cui Verona č tanta e nobilissima parte.
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