Storia antica di Como di Maurizio Monti
I08 STOIUA ANTICA DI COMOsiano, o secondo altri, da Tito al comando dell'armata, clie per legge di Angusto al promontorio di Miseno stazionava, vi sì trovò appunto ai 24 di agosto l'anno jg di Cristo (sebbene altri scriva al primo di novembre, ed anche ai iZ di questo mese) mentre il Vesuvio disponevasi a quella orribilissima eruzione, che seppellì le città di E reo-la no e di Pompeia. Il prodigioso spettacolo di una nuvola, che di verso il Vesuvio innalzandosi, ora bianca, ora fosca ed or macchiata appariva, volse a se l'attenzione del filosofo, il quale per poterla considerare più dappresso comandò gli fosse allestita una fusta. Già da molti giorni il Miseno pativa scosse di tcrremuoto. Avvisato Plinio del pericolo gravissimo cui si esponeva, perseverò nul-lameno nel suo proponimento. Lasciata la fusta mise in mare le quadriremi, e vi ascese anche per recare aiuto ai molti, che quella amena spiaggia, esposta al pericolo, abitavano. Verso il luogo d'onde tutti gli altri fuggono, egli naviga, e tanto sicuro, che tutti i particolari di quel fenomeno detta all'amanuense e descrive. Già ceneri ardenti e pomici; e pietre arse e annerite piovono sulla nave, e questo ruinamento, quanto più s in noi tra, tanto più cresce. Il piloto lo esorta a dar addietro, ed egli stato alquanto sopra pensiero, comandagli, ripetendo quel detto, che ai coraggiosi ò amica la fortuna, -di volgere la nave verso Stabia, ora Ca-stellarnare, per trovarvi il suo amico Pomponiano. Costui veduto il pericolo, che si andava avvicinando, aveva tutto disposto a fuggirsene per mare, tosto che avesse rimesso di sua violenza il vento, che allora contrario spirava. Plinio vi approda, consola l'amico atterrito, si mostra in volto sereno, sì ristora secondo il solito: e mentre fuggiti
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