Storia antica di Como di Maurizio Monti
1CJ6 STORIA ANTICA DI COMOe domestico esempio. Scrisse uni quattordicesimo anno in greco una tragedia, e nel diciannovesimo anno comincio a trattare cause nel foro, e continuo in questo costume per tutto il tempo della vita, anche di poi che fu console. Agitò alcune cause anche nel senato. Ri ma se, essendo nell'anno diciottesimo, orbo del zio, ed esso pure corse colla madre grandissimo pericolo di perdere la vita. Invitato andar con lui dal zio, quando questi navigò alla volta del Vesuvio per meglio contemplare lo straordinario fenomeno che di là appariva, egli volle rimanersi, sì per attendere a' diletti suoi studii, come per non lasciare sola la madre. Ivi, al Miseno, nella notte si fecero così forti le scosse del terreniuoto, che la madre atterrita corse per risvegliare il figlio, che già si moveva verso di lei per lo stesso motivo. Scesi l'uno e l'altro nel cortile, il giovane si pose quasi per ozio a leggere Tito Livio, e a farne estratti come era uso. Un amico sopraggiunto, veggendo lui intento alla lettura e la madre starsi, ne li riprese, ma il giovane teneva ancora l'occhio sul libro. Alla fine, per non restare sepolti sotto l'imminente mina delle case, uscirono sulla strada, e li segui un miserando stuolo di volgo. La terra tremava fortemente sotto il piede e ricusava di sostenerli; il mare voraginoso si ritirava; e molta parte del lido già posseduta dalle acque, era al-1 asciutto. Dall'altro lato appariva una nuvola oscura, squarciata da vasti lampi, orrìbilissima in vista. Indi ad un momento la nuvola scese in terra, coperse il mare, al loro sguardo tolse Capri e il promontorio. « Allora la genitrice (sono le stesse « parole dì Plinio) si diede a supplicarmi, ad esortarmi, a comandarmi di fuggire, giacche questo ben poteva per esser giovane, che quanto
| |
Vesuvio Miseno Tito Livio Capri Plinio Agitò
|