Storia antica di Como di Maurizio Monti
I liG STORIA ANTICA DI COMOaltre liberalità colle sostanze del pubblico, di cui si arricchisse nelVesercitare le magistratura, chi
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fonte delle sue ricchezze era la sola parsimonia, « Io ho, diceva egli, poche sostanze t intendasi u rispetto al grado) e un uffizio dispendioso; le « entrate per le nature dei fondi non so se sieno a più scarse o più dubbie, ma al difetto delle ante nate supplisco colla vita frugale, da cui come da « una sorgente, è alimentata la nostra liberalità. » Dimostrossi a tutte le persone, che aveva in casa, e fino agli schiavi, umanissimo, provvide loro con legato, ed a' coloni rimise 1 frutti ogni volta che era stato sterile il fondo. Tutta I antichità non ci tramandò memoria di anima così ben fatta, come Plinio.
Ebbe amicizia coi più insigni letterati del suo secolo, Marziale, Quintiliano, Silio Italico, Svetonio e Tacito. Ottenne a Svetonio da Traiano il privilegio dei tre figli. A Tacito mandava i proprii scritti da correggere, e questi le proprie opere a lui, prestandosi così un utile, scambievole servigio; che per verità agli scrittori nulla è più da desiderarsi, che un dotto e sincero amico, il quale i loro lavori accuratamente rivegga. « Ilo letto, scrive-n vagli Plinio5 il tuo libro, e notai diligentissi-u inamente le cose tutte che crederei si debbano « o cangiare, o togliere; conciossiachò io sono t< avvezzo a dire il vero, tu volentieri ascoltarlo. «5 Ora aspetto da te il mio libro colla tua critica. «• Fu Plinio infinitamente dedito agli studii, tanto che anche quando Roma concorreva agli spettacoli. egli talvolta solitario nella sua casa scriveva o leggeva; o negli eruditi ozii si riparava della sua villa Laurentina. Nullameno a suoi studii antepose sempre gli ufiìzii da prestarsi agli amici,
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