Storia antica di Como di Maurizio Monti
iI 34 STORIA ANTICA DI COMO
« d'assai più crudeli che la stessa malattia, proti trassero alla lunga la cura per riempire meglio « il loro borsello. » Queste frodi, confessa da ultimo, che gli furono di stimolo alla compilazione dei cinque libri di medicina, copiando qua e colà per proprio uso le migliori ricette, nò più vedersi costretto di chiedere in aiuto la mala fede e l'avarizia dei medici (io).
Un gramitico latino di nome P. Atilio Setti-ciano liorì in Como, non si sa in qua! tempo, ma sospettiamo non innanzi l'età del giovane Plinio, perche lo stile della lapide, e da cui solo ne ricaviamo le notizie, non offre i caratteri di essere molto antico; e che forse sia quello stesso Atilio, che nel primo e secondo libro delle Lettere viene lodato da Plinio, come uomo dotto e ingegnoso. Taluno è di parere di non andar lungi dal vero congetturando , che Atilio fosse uno dei maestri chiamati a Como secondo il consiglio, che già dicemmo, di Plinio. Atilio legò alla comense repubblica tutto il suo avere, e la curia comense in contraccambio gli concesse gli ornamenti decurionali. Fu della tribù ofentina, e noi per questo e pel suo legato, lo crediamo nativo di Como. Grani a ti co ai nostri giorni di cesi colui, che conosce, o insegna, o studia le grama ti cali regole; ma alla età dei Latini ebbe un significato assai più nobile e più ampio, avegnachò per grama tico in tende vasi un uomo 111 ogni scienza dottissimo, e massime nella rettorica, nella poetica, nella storia ; e il cui uffizio era gli oratori, i poeti, gli storici dichiarare.
II che devesi avvertire, perchè alcuno, assegnando alla voce antica il moderno significato, non nutrisse di Atilio troppo basso concetto. La lapide porta questi due versi, non belli quanto al nume-
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