Storia antica di Como di Maurizio Monti

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      AL LIBRO III. .,5
      naro. Riporlo in disegno ventuna delle iscrizioni di Como, e le fornì di qualche comento storico. Il figlio di lui, Paolo, morto nel 11598, diede molte iscrizioni, specialmente dei Plinii, nell'opera a stampa: De veni patria C. Plinii Secundi. Nel passato secolo, altro comasco, il conte Anlougioscffo della Torre di Kezzonico, fece di pubblico diritto, e dottamente illustrò, tutte le lapidi che trattano dei Plinii e loro liberti (Disquisitiones plinianac etc. — Par-mae, 17G5).
      VII. — Giovio Benedetto. — Benedica lovii comensis vele-rum Monumentorum, quae lum Comi lum ejus in agro reperla mn(, Colleclanea — MS.
      Un bell'esemplare sta nella biblioteca pubblica, di poco posteriore all'età di Giovio. Ottanta sono le lapidi, e in disegno. Accuratezza grande a copiarle, e a citare i siti dove furono scoperte. Fu uomo di singoiar fede e perizia. Nella storia di Como (IIi-sloriae patriae libri duo. Venetiis, 1629) ripelò molte delle iscrizioni, ma per colpa dello stampatore riuscirono inesatte. Dice (p. iJ) di avere veduto un monumento in pietra (lapidami monumentimi) a Spuria Saturnina steso con lettere greche; ed ò a dolersi che non l'abbia trascritto. Suo fratello Paolo ridice la stessa cosa nella latina descrizione del Lario (Descriptio, etc. — 1776, p. 12). Manchiamo affatto di epigrafi greche, 0 scolpite a caratteri greci.
      Un altro Giovio, il conte Giambattista, già sopra citato come erede del museo Tridi, illustrò e ristampò parecchie lapidi ' nelle Lettere lariane (1805) enei Dizionario ( 1784) degli uomini illustri di Como e sua diocesi.
      Il p. Fràncesc'Antonio Zaccaria nel primo tomo delle Peregrinazioni letterarie per l'Italia (Excursus liter. par Italiani, etc. Venetiis, i7o4) usando di un codice dei gesuiti in Milano si affaticò a correggere Grutero e gli altri che avevano riprodotta la Collet-ìanea, ma il suo lavoro, quantunque dottissimo scrittore, riuscì una trivialità. In Milano aveva gli originali nel giardino Archinti, ed è sua colpa se non si curò di consultarli.
      Viti. — Mommsen Tìiodoro. — Inscriptiones Confoederationis helvelicae latinae : edidit T/ieodorus Mommsen — Turici, I8o4.
      — forma parte dell'opera Mitlheilungen der Antiquarischen Ge-sellscìiaft in Zilrich, di cui è il decimo volume.
      Scrittore di soda dottrina, di grande diligenza e di acre giudi-zìo. Dà le lapidi del cantone Ticino, sì nobil parte dell'antico territorio di Como, e ora della Confederazione svizzera, ma non potò vedere gli originali, nè ebbe notizia dei nostri libri. Esaminò un vis. di Benedetto Giovio riposto nella biblioteca di Napoli (Bran-caccianus, etc.), ina di poco, ei dice, migliore che le pagine dell'Appiano.
      IX. — Pohcaccui Tomaso. — La Nobiltà della città di Como
      — Venezia, 1569.
      Copia P>enedetto Giovio con giunta di errori.


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Storia antica di Como
di Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani
1860 pagine 259

   

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