Storia antica di Como di Maurizio Monti
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NOTE
5.
I O m VICTORATIL CORNEOLI ET
FRONTON'IS L v S L MPietra votiva di schisto ferruginoso, e guasta dal tempo. Si disotterrò Potto di agosto 18o3, nel ridurre a cultura una sodaglia sotto la eassina Rizzardi in quel lato che guarda Civello.
Il Muratori (Op. c. p. 14) produce altra lapide a Giove rin-citore, che spetta alla valle di Non sopra Trento. E il Tesoro delle gemme antiche di Passeri {Florentiae 1750) ci dà quattro gemme a Giove vincitore. Nel Museo veronese (p. 81. 9) si legge una lapide votiva a Mercurio di M. Scevilio Corneolo.
6.
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Levo di peso questa epigrafe al conte Rezzonico (Disquisii, filiti, etc. Tom. I, p. 134). La spedì a lui da Bellagio, dove la copiò, il conte Odescalchi, se non che l'autografo era così guastato dalle ingiurie del tempo, che appena queste lettere, nè abbastanza con chiarezza, si poterono raccogliere. Il Rezzonico legge Iovi optimo nuiximo conservatori. Sperò, ma non sappiamo che l'abbia fatto, di recarsi lui stesso a Bellagio, e quivi coll'ajulo di una lente rifare sul marmo P epigrafe.
Benedetto Giovio, nel riferire il frammento della lapide si. plini ovf che si darà più innanzi, scrive: Marmoream basini videre memini (a Bellagio) quarti Fortunatus quipiam Iovi optimo max. posuerat. Fani autem ubi sit tanlummodo signavi-mus, quia mihi nequaquam exscripta est. E, secondo mi pare , la presente lapide. Ora è perita ogni memoria.
7. DIISDEABVS QVE . CVM IOVE
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