Storia antica di Como di Maurizio Monti
AL LIBRO III. » 177
dunlur (11. 9ol). I nomi di Klagabalo erano siali per decreto del senato tolti ai monumenti (fjunprid. in Etagab. e. 17. 18). Ilsig. Ilenzcu nella continuazione di Orelli (Tom. Ili, p. 101, n. 5317) segue l'opinione del dott. Labus, e nulla dice dell'opposta di Aldini, sebbene citato da lui.
Novelli, Appendice alla storia ecc p. 108. Non esalto — Borda, llirista epigrafica ecc. Milano, 1825 p. 2G — Labus, Viaggio ecc. p. oli, e Nuovo Hicoglitore del 1834 — Aldini pag. 38, e pag. 98. 5iì — L'Orelli ai num. 948 — 5014 — G042a dà tre iscrizioni coiranno 219, cui lo scalpello levò i nomi di Ela-gabalo.
U.
CAESAKIOttDO CI V1TATIS COMENSI VM I) N MQE1VS
Frammento di marmo nel muro, a destra entrando, dell'atrio della basilica ambrosiana m Milano. Scoperto nel 1813, mentre si rinnovava il pavimento della chiesa. Aldini (pag. 98, n. 3G) ò d'avviso doversi reintegrare col nome di Massimo Cesare figlio di Massimino, salilo all'impero l'anno 508. Quest'è la sua lezione:
c ivlio maximo caesariordo etc.
. Quanto alle prove si riferi ad una dissertazione da lui resa alfe stampe sopra un'antica lapide di Bergamo (Milano, presso Stella, 1825). Avendo io letta tale dissertazione, non vi riscontrai veruna prova. L'abate Cesari (Lettere di Cicerone ecc. voi. VII, p. 5G9 (lell'ediz. mil. 1829) dopo averci data, allegando le schede di Labus, una lezione erronea, attribuì di suo cervello a Giulio Cesare il marmo. Noi possiamo soltanto asserire che la forinola adulatoria devot. numiìii nuiieslatique eius divenne frequente verso il terzo secolo.
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Monti. Stor. ani. di Como.
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