Storia antica di Como di Maurizio Monti
AL LIBRO III.
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Il Giovio non fa il minimo mollo di (,ucslo marmo, c noi ignoriamo dove siasi tolto, e perchè quivi sottoposto. Primo a pubblicarlo è stalo nel 17R2 il padre Casati nelle noie alle lellere di Francesco Cicereio (voi. I, p. 101) — Mediolani, eie.) e dopo lui l'Aldini (p. 200, n. i7(>), Semina, clic il dislieo invili a piangere sul guastamente dell'elogio di Plinio.
Giovio Benedetto », 45 — Ul. Ifist. Patr. p. 223 — Ciga-lini Fr. lib. Ili — Cicalini Paolo, De vera eie. p. 80 — Porcac-clii, Nobiltà, ecc. p. 77 — Rovelli 232. 2o — Labus ( Viaggio ecc. p. 307) legge nell'ultima linea: Et riparimi et cioncar uni urbis ; e di questo passo andando poteva compire Fiuterà lapide. — Aldini (i 10. 40)*duolsi, che inanelli in tutte le grandi raccolte di epigrafi.
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49.
L . CALPVRNIVS . L . F . OVF FABATVSVI . VIR . 1111 . TIR . I . D . PR . HI . PRAEF PRAET . TRIBV . M . LEO_. XXI . RAPAC PRAEF . COIIORTIS . MI . LVSITAX ET NATION . GAETVLIC . ARSEiN
QUAE . SYIST . L> . KY3IIDIA FLA.M . DIVI . AVO . PATRIMONIO T. F. I.
Grande piedestallo in marmo di Musso, che nell'anno lìill si cavò di sotlo un1 alla congerie di ferraccio nel cenobio di san-t'Aburidio. Bravi prossimo un sepolcro mattonato con entro ceneri e ossa abbrustolate, che Giovio Benedetto pensa fossero di Fa-baio, sepolto, secondo lui, in sant'Aboildio. Noi avevamo, scrive Giovio, involalo appena alle tenebre il monumento di Plinio Ce-cilio, allorché fuori d'ogni nostra speranza ci venne innanzi l'altro del prosuocero di lui, Calpurnio Fabalo. Incredibile, profusissima letizia invase la ciltà di domo, me specialmente, cui niente avrebbe potuto accadere di maggiore compiacimento. Immaginai di vedere il già risorto Plinio farsi incontro al venerabile vecchio di Fabalo, che a lui se ne ritornava dai campi clisii, e salutarlo gittandogli le braccia al collo.
Al presente la lapide è alquanto guasta, e ci aiutarono gli apògrafi di Giovio e Cigalini a meglio intenderla. Ambedue copiano T. F. I (testamento fieri jussit), ma della prima lettera T non si vede ora traccia veruna. La legione xxi Rapace, ricordata da Tacita, occorre rare volte nei inarmi. Le abbreviature pk. m. rriaef. puakt. così spiegatisi dal Rovelli: Primipilus militimi praefectì praetorio; e non bene, sapendosi che tra Pretoriani si diceva Primus Orcio colui, che nelle legioni era detto Primus Pi-
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Giovio Casati Francesco Cicereio Aldini Semina Plinio Benedetto Paolo Nobiltà Viaggio Fiuterà Musso Aburidio Giovio Benedetto Fa-baio Aboildio Giovio Plinio Ce-cilio Calpurnio Fabalo Plinio Fabalo Giovio Cigalini Rapace Tacita Rovelli Primipilus Pretoriani Primus Orcio Primus Pi- Mediolani Cicalini Rovelli Labus Aldini
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