Storia antica di Como di Maurizio Monti

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      AL LIBRO Ilf.
      Ichiesa di san Benedetto. Valicato un mozzo secolo, Giovio brivido quivi di fronte ad un altare, e pianse perchè maltrattata: Mi set la gentilitàs, ci dico, gito tandem rerum taaruni perve-nere monumenta! L'Archinli, vescovo di Como, la trasportò nel suo palazzo di Porta nuova in Milano, Nel IOOG di laggiù passò a Balsamo, e lìnalmente nel 1BÓ8 fece ritorno alla sua sede in Como. Fu il piimo marmo che entrasse nel patrio liceo a formare il pubblico museo: nò il musco potè avere più nobile iu-cominciamento, ti cav. Maffei (Mas. ver. p. 14G) loda il marmo come il più diffuso che si possegga sopra gli anniversarii fune-fori degli antichi, e di cui l'uguale non vanta la stessa Roma.
      Tradotta l'epigrafe, dice con : u Publio Appio litiche, figlio ' di Publio, ad Albinia Valeriana, liglia di Vetto., femina pndicissima. »
      « In onoranza della memoria di lei legò a questo collegio dei « Dendròfori centomila sesterzii nummi, perchè tutti gli anni col « reddito di questa somma nel suo giorno natalizio, terzo degl'idi <« di aprile, i decurioni con danari dugenlo cinquanta dividano tra '< presenti le sportule a proprio arbitrio; e con danari settecento '< cinquanta diano Folio e il rino pel banchetto. Parimenti per mezzo « degli uffiziali de'Tesserarii ogni anno con danari dugento al lempo « del banchetto funebre si ponga il lettisternio, si rinnovino le « esequie in memoria della stessa Valeriana,, e di Appio Vale-* riano, figlio di lei. Parimenti con danari cinquanta s'impongano « a loro tre corone ili mirto; e nel tempo della rosa di luglio, « altre tre, le più vivaci fra le scelte, siano profuse. Parimenti « Appio Eutichiano, marito della stessa Valeriana, ha largito alla « scuola dei Vessillarii trentamila seslerzii nummi, perchè col red-' dito di questa somma ogni anno nel giorno del sopraddetto na-»< tale di lei pongano con danari dugenlo cinquanta innanzi alla « statua il lettisternio, si dividano con danari dugento cinquanta « tra presenti le sportule, e diano olio e vino pel banchetto a « chi porterà corona di rose. «
      « Il collegio dei Dendròfori è incaricato dell'adempimento del >j legato. >»
      La prima somma capitale è centomila sesterzii, trentamila l'altra. Alciati, l'anonimo E-S.e Aldini lessero qui quarantamila, \\.\x seslerzii, e con errore manifesto. Il marmo da me, e da altri esaminalo con attenzione, ha nello US xxX. Dandosi i due capitali a mutuo col medesimo interesse, è certo che dovrebbe essere xxxx c non xTx sesterzii, perchè venendo di annuo frullo 12o0 danari pel primo capitale, ne vengano ììOO pel secondo; e forse fece fallo tralasciando un I il marinoraio: ma noi non possiamo alterare la lezione genuina. La difficoltà per altro resta sciolta, supponendo, che il secondo capitale si fosse allogalo ad un reddito alquanto maggiore.
      Altra difficoltà s'incontra nelle prime parole della xvn linea,


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Storia antica di Como
di Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani
1860 pagine 259

   

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