Storia antica di Como di Maurizio Monti

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      MOTEsue anticaglie sii arricchì il museo delia città di Como. Sopra degli avanzi di bacili si vide impressa Torma di un piede umano, forse la marca della fabbrica, e la parola:
      CAMVRIIn terzo sepolcreto dei primi tempi dell'impero di Roma si discopri nella primavera del 1838 sui monti di Sala del lago di Como, e propriamente al luogo della Cclornbéra, Sessanta e più olle cinerarie vi furono spezzate quasi tutte dai zappatori, che le stimarono di nessun inerito. In vicinanza delle olleeravi un grande sepolcro a lastre di sasso, e con dentro le ossa di un cavallo. Si scavarono insieme non poche monete, ma illeggibili per l'alta ruggine; punte di acciaio, e ben tempralo, per aste, e lucerne di terra cotta. In altra di queste a bellissimi caratteri^ romani eravi in rilievo su la base la parola :
      FORTISIndica questa, così le altre di Alimeli e di Cantari, e quella che si dirà di Crescem, il nome dello schiavo che si occupava dì codesti lavori di ligolina. 0 se più li piace, il padrone 0 il luogo della fabbrica. Vi è desiderata la forinola, non rara in altre lucerne, che è 0 oppure Of e Ofì, che dice Ofìcina. A Lóvere nel territorio bergamasco si era nel 1841 disotterrata una lucerna di graziosa forma colPimpronta superiormente di Giove Aminone, e di sotto a lettere rilevale la medesima leggenda di Fortis (Sozzi, Ragionamento, ecc. Bergamo , 1841). Mommsen (/. c . p. 22, n. 123; et pag. 80, n. 3,50) nota l'identica voce sopra lucerne di Losanna e di Vindonissa. Altro esempio gli occorse nelle Iscrizioni napoletane (0308. 8); e la dìs,->e parola , ubivis obvia.
      La Colombera, dove molto si scavò a spese e per cura del sacerdote don Giuseppe Bernasconi, fornì altra lucerna eolla leggenda:
      CRESCENSLe ultime due lettere sono legale in monogramma. Le lucerne, perchè di composizione difficile, si lavoravano in Italia ; e gli altri vasi fittili più semplici, anche ollremonte. Dall' Italia si diffondevano nel mondo romano, in quella maniera, che ai di nostri si pratica delle stoviglie dì Sassonia e d'Inghilterra. Fu grande nell'antichità il commercio di lucerne e di vasi cotti. Le loro epigrafi vengono dagli anliquarii denominale quisquilie, come a dire, cose di puco valore; e tanto può essere, se non si riducano a parte di scienza, specificando il luogo dello scoprimento, facendone confronto con distribuzione in generi e classi, e la natura esaminando e l'arte, con che gli stessi vasi fittili sono plasmali.


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Storia antica di Como
di Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani
1860 pagine 259

   

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