Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO PRIMO.
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ed indagarne le cagioni, inevitabilmente, ove lo storico noi dica, chiede a se medesimo : quale fosse la costituzione della più grande e potente repubblica che sia mai esistita tra' popoli storicamente conosciuti; quale la sua politica nel fondare, ordinare, e mantenere un impero sì vasto; come si trasmutasse in principato; come fosse invasa e soggiogata dai barbari; che travagli patisse a' tempi delle invasioni; per quali vie venisse a risorgere; quali fossero gli elementi, o come cooperassero concordi a produrre il nuovo incivilimento, e in che relazione stesse coli'antico; germogliava da nuovi elementi o creavasi dalla congiunzione de' nuovi e dei vecchi ? come insomma da tanto immane scompiglio di cose, l'Italia riapparisse una seconda volta ringiovanita, leggiadra e potente, e si facesse daccapo spargitrice di quella cultura, che una volta aveva sparsa per lo intiero universo conosciuto. Ma il fatto che più empie di maraviglia la mente del fdosofo è quello della conservazione o del rinascimento de' Municipi o Comuni, la maggior parte de' quali ebbero vigore e destrezza di resistere al regime feudale ed emanciparsene non solo, ma diventare veri potentati politici, e contendere e trattare con l'autorità che allora chiamavano Impero.
A questi ed altri simigliami quesiti non pochi celebri scrittori si sono studiati di satisfare in varie guise. Se non che quasi tutti nel percorrere tanta serie di tempi, d' uomini e di cose, a modo di pellegrini, che spinti da diverse intenzioni, traversando un vasto paese, vi cercano e osservano ciò che torni acconcio al loro proposito, parecchie cose vi hanno vedute nell'aspetto genuino, parecchie le hanno mirate a modo loro, ad altre sono stati ciechi, ad altre molte hanno chiuso gli occhi, secondo la idea motrice delle loro particolari passioni ed opinioni. Quel campo però che sembra vangato e rivangato, quel tema di vecchia data, sarà sempre un subietto mirabile e solenne, dacché offre occasione a gravissime contemplazioni di civile fdosofia. Rispondere a tutte le surriferite questioni non è nostro debito; avvegnaché, scrivendo la Storia de'Comuni, come chiamavansi in origine, o delle Repubbliche, come si dissero poscia, appartenga a noi preporre alla narrazione soltanto talune considerazioni intorno ai fatti anti-
Sloria dei Comuni italiani. — 1. 2
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