Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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STORIA 1>E1 COMUjNI ITALIANI.
pra la creatura ragionevole non ammetteva altra potestà che quella di un Dio solo, immenso, indivisibile, purissimo, incomprensibile, un Dio, secondo la idea più sublime cui possa inalzarsi il più lucido intelletto. A que' tempi nella società non erano se non servi e padroni, come elementi che la componevano; Cristo sorse e predicò: Io rompo le vostre catene, io vi rendo uomini, io vi congiungo fratelli in perfetta uguaglianza.
A fronte di una credenza, la quale a tanto senno congiungeva sì grande vigoria giovanile, come avrebbe potuto resistere il politeismo abbandonato alle sole stupide menti del volgo per pascerle ed a vicenda corrompersi?
Le vecchie religioni perciò cessero alla nuova, la quale sedusse quanti avevano rinomanza di filosofi, che subitamente ad illustrare lei sola rivolsero quei tesori di sapere, che giacevano nelle loro menti quasi dovizia sepolta dentro le arche dello avaro, o male spesa dallo scialacquo del prodigo. La religione, sorretta dalla scienza, acquistò pregio di sommo momento agli occhi del mondo. I suoi passi furono rapidissimi, quasi favilla caduta sopra un mucchio di polvere, produsse rumore incredibile; e malgrado l'indole tollerante del politeismo, i governi vedendo le vetuste nazionali credenze di tutto l'impero minacciate di pieno esterminio, si videro costretti ad essere prima intolleranti, poscia persecutori, da ultimo ferocissimi. La religione di Cristo quindi era una potenza morale degna di essere combattuta dal potere politico; le sue sorti prosperavano nel sangue che per essa si versava a torrenti.
Le dottrine cristiane, sparse dapprima in oriente, furono, siccome dicono, recate in Roma da San Paolo, mente suprema, robusta, riformatrice, profondamente politica. La spinta eh' egli diede alle idee religiose produsse effetti d'indole speciale. In oriente si disputava più, in occidente meno ; ma cre-devasi con fervore più molto, e si correva al martirio come al trionfo colla sovrumana intrepidezza degli eroi. San Paolo nella metropoli dello impero stabiliva il posto centrale, d'onde dirigere l'azione del principio cristiano sopra tutto l'universo.
11 politeismo intanto faceva gli sforzi supremi a soste-
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