Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STOIUA DEI COMUNI ITALIANI.
      civiltà, venivano considerati come governi imperfetti, contro ragione, contro giustizia, contro l'intenzione divina; il monarchico come il solo ragionevole e legittimo. — Siffatto ragionamento vedremo dieci secoli dopo rinnovarsi, allorché l'Italia disputava della sua libertà innanzi a due poteri che, ciascuno per conto proprio, volevano usurparla.
      Con argomento della medesima indole, ma movente da un opposto principio, il politeismo persuadeva la dottrina della democrazia. Il cielo si reggeva quasi a repubblica : Giove era re costituzionale; soggetto anche egli alla legge del Fato; per provvedere alle cose de'mortali, aveva mestieri di ragunare il consesso de'numi, i quali parlavano liberamente la propria opinione, e spesso protestavano contro il tirannico arbitrio del reggitore del cielo. Lo areopago di Atene, il senato di Roma, le curie de' municipii italiani erano copie più o meno modificate della costituzione del reame d'Olimpo. Eravi dunque tra cielo e terra un accordo, il quale finché durava nella mente de'popoli, rendeva temporanea la monarchia assoluta, governo da barbari, come i Greci e i Romani la chiamavano. Né si creda che cotesta influenza del governo celeste sul terrestre sia una sottigliezza immaginata da'filosofi per dire una cosa peregrina. La storia dell' impero orientale serba la memoria di parecchi esempi, de' quali basti ricordare che, morto Costantino figlio di Eraclio, i grandi del regno adunatisi per discutere se avesse a succedergli il figliuolo maggiore, decretarono di coronare anche gli altri due fratelli, perocché tre imperatori avrebbero, meglio che uno, rappresentato Dio, che è Trinità, cioè tre persone in una sola potestà.1
      XI. Bastava cotesta sola dottrina, alla quale il principio fondamentale del Cristianesimo mirabilmente presta vasi, per indurre Costantino a concedergli quella legittimità che assicurò il trionfo e rese potentissima la Chiesa. Appena la Chiesa fra' suoi proseliti annoverò il capo dello impero e la maggior parte de' grandi e de' cortigiani che per viltà e per istinto tengono dietro al padrone sovrano ; appena la religione cristiana fu assunta a religione dello stato, di perseguitata che era dap-
      1 Zonaras, nella Vita di Costantino , presso Montesquieu , I. cit.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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