Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBIIO PRIMO.
      ne'pericoli della pugna e corrano sicuri alla vittoria.11 primi validi sforzi della chiesa per chiamare i Franchi a cacciare i Longobardi dall'Italia furono fatti a'tempi di Gregorio III. Questo pontefice, inviando una solenne ambascerìa a Carlo Martello, onde muoverlo a scendere in Italia, gli mandò in dono le chiavi del Santo Sepolcro e le catene di San Pietro, accompagnando tali reliquie d'inestimabile valore con un magnifico presente. Pipino, coronato e unto re da papa Stefano II, tolse l'esarcato di mano ai Longobardi; e all' imperatore orientale, il quale lo chiedeva come cosa sua propria, rispose che, legato per fede alla chiesa romana, a fine di ottenere la remissione de'peccati e la salute dell'anima, aveva giurato di darlo a San Pietro e a' suoi successori.5
      E del nome di San Pietro si servivano allora a giustificare tutte le loro azioni. Allorché, poco tempo innanzi il fatto già riferito, il papa volle incitare Pipino e i suoi figli alla impresa contro i Longobardi, mandò una lettera simulando di essere stata scritta di mano dello stesso principe degli Apostoli.3 Morto Pipino, allorché i due figli partirono tra sè i paterni dominii, Carlo non indugiò a trattare di congiungersi in matrimonio colla figliuola di Desiderio re de' Longobardi. In questa colleganza i sacerdoti videro svanite le speranze della corte pontificia; il papa adoperò ogni argomento umano e divino per impedire cotesto parentado, reso anche più stretto dal matrimonio di Adelchi, primogenito di Desiderio, colla sorella del re dei Franchi. Scrisse lettere fervidissime alla corte, supplicandola recedesse dal funesto pensiero di mescolare il sangue dell' inclita e nobilissima progenie
      1 a Quffi collo suspense a malis omnibus vos tueantur. n Epiit. Greg. Papw, apud Script. Iter. Frane., tom. IV, J>. 17.
      s • Se divina; prnmerendre gratiee studio inflammatum, Erclesiam rn-manam in fìdem recepisse; quod ^id ad animffi sufe salutem et peccatorum remissione™ valiturum sibi persuasisset, Exarcbatum et Pentupolim sancto Petro et successoribus ejns traditnrnm jurasse. »
      8 È documento curiosissimo, riportato per intiero dal Daunou: Essai historique tur la puitsance temporelle des papes. Il dotto e pio Fleury, parlando di questa lettera, dice che essa « fait eonnaìtre le gónie de ce aiécle, et jusqu'où les hommes les plus graves savaient pousser la fiction quand ils la croyaient utile., i /list. Ecclés., I. XLIII.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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