Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO PRIMO.
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sovrano, rispose lodandone la umiltà, ed accogliendo le proteste di fedeltà che gli faceva. I pontefici fino da' tempi vetusti della Cristianità venivano eletti dal popolo, ed approvati dallo imperatore; ed esistono esempj che provano avere essi implorata l'approvazione da quegli stessi principi longobardi, de' quali tramavano secretamente la rovina. Morto Carlo, e succedutogli al trono il figlio Lodovico Pio, Pasquale successore di Stefano IV, senza chiedere l'assenso del principe ascese sulla sedia pontificia, e a mitigarne la collera gli mandò una ambasceria, onde annunziargli che era stato astretto, mal suo grado, ad accettare il papato. Eugenio II seguì lo esempio di Pasquale; Lotario che allora regnava ne fu offeso, corse a Roma e vi esercitò la sovranità. Pretendendo la corte di Roma che l'aliate di Farfa le pagasse un tributo, la lite fu recata innanzi lo imperatore, che non solo sciolse lo abate da quel preteso debito, ma comandò che la chiesa romana gli restituisse i beni che avevagli tolti. Pubblicò quindi una costituzione, nella quale stabilendo formalmente 1' autorità del papa, la subordina a quella dello imperatore, ehe doveva considerarsi come un giudice d'appello dalle sentenze della corte di Roma.1
Ma questa sommissione della chiesa al potere civile, non le toglieva di fecondare quello elemento di onnipotenza che derivava al papato dal diritto di consacrare gì' imperatori. Questi tra pochi anni, segnatamente nelle guerre tra Lodovico Pio e i suoi figli — tra i quali aveva egli partito i vasti territori ereditati da Carlo Magno — si accorsero come forte pesava sul collo de' principi il giogo de' successori di San Pietro, e non trovando altra via a scuoterlo, vollero immischiarsi nella elezione del pontefice, e padroneggiarla. Ed anche a ciò provvedevano i papi; i parrot.hi delle chiese di Roma, per essere più propinqui al papa, e trovarsi alla elezione di quel-
1 E degno di nota il giuramento che in questa occasione i Romani prestarono al principe. « Prometto di esser fedele agli imperatori Lodovico e Lotario, salva la fede che io ho promessa al papa, e di non consentire che si elegga il papa se non canonicamente, nè che il papa eletto sia consacrato senza prima avere, in presenza de' coinmissarii dello imperatore , prestato un giuramento simile a quello che papa Eugenio fece in scritto, « Daunou , loc. cit., pag. 35.
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