Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO PRIMO.
      J 05
      i grandi de' loro possedimenti. Costoro perciò congiurarono a rovinarlo opponendogli, secondo l'antico costume, un potente rivale. Berengario d'Ivrea, che Ugo voleva spegnere perchè era il solo fortissimo signore dell' Alta Italia, aveva cercato asilo in Germania alla corte d'Ottone, o come altri vogliono, a quella di Ermanno duca di Svevia. Chiaritosi dell' universale abborrimento in che gì' Italiani tenevano il loro principe, sicuro dell' aiuto di non pochi nobili, di qualche vescovo, e perfino di Manasse nipote di Ugo, calò in Italia con piccola torma di compagni, venne a patti con Ugo, il quale seguitò a tenere lo scettro, ma di fatto regnava Berengario: finché l'altro fuggì in Provenza, dove morì lasciando la corona d'Italia a Lotario suo figlio, e il governo dello stato sempre nelle mani di Berengario; il quale, come ne corse universale sospetto, appena ne ebbe il destro, avvelenò Lotario II, e dopo un mese d'interregno venne eletto re, associandosi al trono, onde assicurare la successione alla propria famiglia, Adalberto suo figlio.
      Il nuovo re cadde nello stesso fatale errore di Ugo, esaltò i suoi, depresse gli altri, e poiché a quei tempi, come s'è detto, il traffico della bellezza femminile era pericolosissimo ad un principe, Berengario temendo che Adelaide, giovine vedova di Lotario, recasse in dote a qualche altro sposo il diritto della corona d'Italia, volle maritarla al proprio figlio Adalberto. Ma la giovinetta ricusandosi, è insultata e perfino battuta barbaramente da Villa, pessima donna, moglie del re; imprigionata , le riesce di fuggire dalla rocca di Garda e riparare a Canossa. Ottone re di Germania, ch'era vedovo, è invitato a vendicarla e sposarla; accetta, si muove verso l'Italia; il clero odiatore di Berengario, si manifesta benevolo al tedesco e parato a sostenerlo: ed egli senza quasi nessuno spargimento di sangue s'impossessa della Lombardia, si fa gridare re, e sposa la bella prigioniera con pompa grandissina il dì di Natale in Pavia.
      Berengario erasi ritirato negli aviti castelli su per le Alpi, ivi aspettando che nei popoli nascesse lo abborrimento del nuovo signore, il quale dopo breve tempo, richiamato in Germania per la disapprovazione manifestata dal figlio alle nozze


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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