Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      Ci STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      che doveva succedergli. E perchè i principi longobardi del mezzodì della penisola avevano riconosciuta la sovranità di lui, al tranquillo regno della sua dinastia egli non vedeva altro ostacolo che la dominazione de' Greci. I quali oltre di possedere parecchi punti di massima importanza, nutrivano sempre tenacemente il pensiero di riacquistare per lo meno tutta quella parte d'Italia, che non era compresa nel già caduto regno italico; impresa cui avrebbe dato probabilità di prospero successo il sentimento sempre vivo dello antico impero romano, di cui i principi bizantini erano i soli legittimi rappresentanti. A tórre questo potentissimo pericolo, Ottone fece divi-samento d'imparentare la propria famiglia con quella degli imperatori di Costantinopoli. Mandò quindi il vescovo di Verona Liutprando ambasciatore alla corte orientale, richiedendo in isposa per Ottone II una principessa che gli recasse in dote i possedimenti greci in Italia. Ma Niceforo che allora regnava, respinse aspramente la dimanda di colui che egli chiamava usurpatore, intimandogli a un tempo di rendergli Ravenna, la Pentapoli e Roma. Ottone alla dura risposta invase il territorio greco; e morto Niceforo, e salito sul trono di Bisanzio Giovanni Ximisces, il parentado fu concluso, ma senza la dote richiesta, e nell' anno 972 Ottone II sposò Teofania. Dopo di che il vecchio imperatore tornò in Germania e un anno appresso finì di vivere. La storia gli ha concesso il soprannome di Grande da lui meritato forse con più ragione che non ne ebbero tanti altri splendidi e fortunati macellatori di eserciti e tormentatori di popoli; e l'Italia per lo tristissime condizioni cui l'avevano ridotta i re italiani, ora vili, ora crudeli, e traditori sempre e funesti, annovera il regno di quel tedesco fra i meno tristi, che avesse sperimentati da Carlo Magno fino allora. Oltre di che egli fu il primo che annettesse la Italia alla Germania in un modo politicamente giuridico; e dico politicamente, poiché in un tempo in cui i regni si ereditavano come feudo, e i popoli, veri padroni, passavano come cosa dal dominio d'un signore a quello d' un altro, il matrimonio di Adelaide vedova di un re d'Italia, con Ottone, costituiva un diritto che non poteva a ragione venirgli contrastato.
      XXXIII. Ottone lì in quanto all' Italia seguitò la paterna


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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