Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO PRIMO. J 05
politica; c veramente sotto di lui essa accennava di meglio ordinarsi, dacché era affatto mancata la indomabile opposizione de'pretendenti alla corona. Sìa in Roma i tumulti crescevano; gli odj scambievoli delle grandi famiglie tenevano in perpetuo stato di guerra il paese; eleggevansi papi ed antipapi, che vicendevolmente cacciavansi o si spegnevano; sorgevano tribuni che col pretesto di ristaurare la libertà ren-devansi tiranni. Ottone, dopo di avere spesi parecchi anni in Germania a sedare le intestine dissensioni che la turbavano, lasciò che in Italia crescesse l'incendio. Passate le Alpi, e pacificata la Lombardia, si volse contro i Greci, e sperimentate dapprima prospere le sorti della guerra, una volta venne sconfitto, perse l'esercito, egli stesso fuggì a nuoto sopra una nave greca; riconosciuto, fu fatto prigioniero; poi arditamente salvossi a nuoto e tornò a Roma. Di là condottosi in Verona, vi tenne una dieta, principalmente con lo intendimento di raccorre sussidj per riappiccare la guerra contro i Greci. E già scendeva verso le contrade meridionali della' penisola, allorquando, improvvisamente caduto infermo in Roma, morì nella giovine età di ventotto anni.
Alla sua morte sul seggio pontificale sedeva il vescovo di Pavia, suo arcicancelliere. Il suo figlio, fanciullo di quattro anni venne riconosciuto re sotto il nome di Ottone III. Per il pupillo governava la madre Teofania, poi morta questa, l'ava Adelaide, ambedue con titolo ed autorità d'imperatrici. Ma sebbene non sembri che nell' Alta Italia vi fossero gravi tumulti,tranne le contese sempre crescenti tra cittadini e vescovi, di che avremo a favellare più innanzi, in Roma lo scompiglio facevasi ognora più ingente. I soliti tribuni tiranneggiavano più che mai, e fra tutti Crescenzio, fortificatosi in Castel Sant' Angiolo, regnava assoluto.
Finalmente Ottone, giovinetto di diciassette anni, muove verso l'Italia, traversa pacificamente la Lombardia, mette la tiara sul capo ad un suo cugino, che assunse il nome di Gregorio V, e che poi lo coronò imperatore. Ottone dalla madre Teofania era stato educato in modo superiore ai costumi barbarici: la sua mente cresceva piena delle sublimi ricordanze delle antichità greche e romane. Volendo porre fine
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