Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      l'antica maestà dello impero; imperciocché l'indole sua romanzesca, "non che le idee di cui gli avevano ripiena la mente, come già notammo, i materni consigli, quindi convalidate ed accresciute dalla scaltra Stefania, vedova di Crescenzio, poi diventata druda di Ottone, dovevano naturalmente spingerlo a quel disegno che non era stato se non imperfettamente, per non dire in modo assurdo, messo in atto da Carlo Magno e da' susseguenti principi, i quali sotto il nome romano seguitavano a reggere l'Italia con ordinamenti barbarici. Il giovine Ottone, volendo adunque principiare col rendersi incontrastato e legittimo signore di tutta l'Italia, mandò Arnolfo vescovo di Milano a Costantinopoli per ottenerli in sposa una principessa che gli portasse in dote i possessi imperiali in Italia. E'sembra che la corte bizantina consentisse anche la dote, e dicesi perfino che Arnolfo già fosse ritornato conducendo seco la fanciulla, allorquando Ottone o per infermità, o per opera malvagia di Stefania, privo di figli, in età di ventiduo anni, scese ultimo della sua razza nella pace del sepolcro.
      XXXIV. Mentre il suo cadavere era trasportato in Germania, gl'Italiani, levatisi a tumulto, lo assalirono; cagione o effetto di quel fatto fu lo spirito d'indipendenza che non era mai spento nell'animo de'popoli, ma veniva pervertito da' grandi, che non parteggiavano se non per chi li rendesse più potenti e immuni nelle loro perpetue violenze. In meno d'un mese si adunano in Pavia e gridano re d'Italia Arduino d'Ivrea. Costui era già stato creato giudice supremo o vicario imperiale di tutta la Lombardia; ma avendo ucciso ed arso il vescovo di Vercelli, Ottone Io aveva posto a bando delio impero. Arduino erasi sottratto alla collera sovrana chiudendosi ne' suoi inespugnabili castelli sulle Alpi; ed appena saputa la morte di Ottone, gli venne in pensiero di farsi re. Intanto i Tedeschi eleggono a loro sovrano Enrico di Sassonia, parente degli Ottoni, il quale pretendendo per diritto alla corona d'Italia, vi manda un esercito che rimane sconfitto dalle armi di Arduino. Costui con 1' oro, col profondere immunità, privilegi e nuovi possessi, tira alla parte sua non pochi nobili e vescovi. Tedaldo, figlio di Alberto Azzo d'Este — quel desso che per avere accolta in Canossa Adelaide, eraStoria dei Comuni italiani. — 1. 8


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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