Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO PRIMO.
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Procedendo Enrico, non ostante che Gregorio VI fosso andato a fargli riverenza fino a Pavia, convocò in Sutri un concilio, nel quale avendo Gregorio per consiglio d'Ildebrando abdicato da sè, l'imperatore fece deporre gli altri due papi. Giunto in Roma fece eleggere il vescovo Sigieri tedesco, che assunse il nome di Clemente II, e pose la corona imperiale sulla fronte del suo protettore. Con la pieghevolezza del capo della chiesa a lui devoto, Enrico potè agevolmente statuire che in futuro alla elezione del papa non che a quella di tutti i vescovi sarebbe indispensabile la sanzione del capo dell' impero. In tal modo rivendicava un diritto che era stato ai suoi antecessori ora contrastato, ora apertamente negato, ora vilmente concesso, e mal definito sempre; seme era questo d'una grandissima discordia, che nel regno del successore doveva condurre la chiesa ad un' altezza da mettere in forse la esistenza dello impero.
Morto Clemente, ricomparve il papa tusculano; ma i Romani affrettaronsi a ricorrere allo imperatore il quale diede loro un altro papa tedesco, che si chiamò Damaso II. Ma dopo brevissimo tempo, morto anche questo, Enrico pose la tiara sul capo a un suo cugino, Brunone vescovo di Toul e figlio del conte d' Alsazia. Assunto il nome di Leone IX, il nuovo pontefice trasse Ildebrando dalla badia di Cluny, dove dopo l'abdicazione dell'amico erasi rinchiuso, e Io menò seco a Roma suo consigliere. E non.è dubbio che sotto Leone s'iniziassero le grandi e vigorose riforme, che non lasciate mai di promuovere, furono poscia vittoriosamente condotte a fine da Ildebrando. Costui da quel tempo in poi prese in mano il timone della potenza pontificia e non lo perdè mai nel vario succedersi di parecchi altri papi. Sul seggio, lasciato vacante da Leone IX, si assise un altro tedesco, cioè Vittore II, eletto per volontà d'Ildebrando, che s'era recato appositamente presso l'imperatore; il quale due anni dopo finì di vivere lasciando il trono germanico ad un fanciullo di sei anni, clic fu il famoso Enrico IV.
XLI. Le vicissitudini che siamo fin qui venuti rapidamente accennando a fine di fare intendere il sorgere degli ordinamenti municipali nel territorio lombardo, non si deb-
Storia dei Comuni italiani. — 1. ti
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