Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      11 "2 STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      e Guglielmo Braccio-di-ferro prende il titolo di duca di Puglia, titolo che Enrico II confermò poscia a Drogone fratello di lui. Cresciuti rapidamente in possanza, o perchè facessero incursioni nelle terre delle chiese e anche in quelle della sede pontificia, o veramente perchè la corte romana ne fosse ingelosita e mettesse la gelosia in cuore all' imperatore germanico, Leone IX, ottenuto un grosso esercito, cui, via facendo, si unirono quanti ladroni infestavano le campagne, mosse contro ai Normanni intimando loro di sgombrar via dall' Italia. Impauriti dal numero delle milizie papali, chiedono pace, ogni patto è rifiutato; vengono disperatamente alle mani, combattono, e il pontefice rimane prigioniero. Dicono i cronisti di quel tempo che Leone, mosso dai modi umani e dalla riverenza con che i nemici lo trattarono, convertisse la sua avversione in affetto, li benedicesse e consentisse loro come feudo delfà- chiesa tutte le conquiste già fatte e quelle che farebbero di qua e di là dal Faro.
      A Drogone successe Umfredo nel ducato di Puglia, il quale dal papa venne poi concesso a Roberto Guiscardo che era stato innanzi scomunicato come predone. Questo eroe che nel valore era paragonato ad un leone, nella mansuetudine ad un agnello, nel senno ad un angiolo, venne acclamato da' suoi commilitoni, i quali Io inalzarono sopra lo scudo; atto simbolico nelle consuetudini delle barbare nazioni, significativo di una elezione legittima e incontrastabile. Con l'affetto de' suoi e la benedizione del vicario di Cristo, Roberto proseguì alacremente la conquista, snidando i Greci anco da Bari, ultimo punto di terra da loro posseduto, e pose fine alla dominazione longobarda abbattendo i principati che rimanevano tuttavia nel mezzodì della penisola. Dopo il prospero successo delle sue armi in Italia, rendendo sempre più stretta l'alleanza co' pontefici, cupi e implacabili odiatori de' cesari germanici, gli si fisse in mente il pensiero di conquistare tutto l'impero d'Oriente; non vi fu ostacolo che lo fermasse, non sciagura che lo svolgesse dal grande proponimento, e dopo d'esservisi ripetutamente provato, lo portò seco nel sepolcro.
      Egli aveva conferito a Ruggiero, suo minor fratello, il titolo di conte di Calabria. Questo uomo ardito, comunque


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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