Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
fatto scisma rese debole il legame che annetteva le isole venete alla potestà imperiale, legame che divenne un'ombra pretta, un nome vano dopo che i Veneziani capitanati da Orso, quarto de'loro dogi, aggredirono Ravenna, ne cacciarono i Longobardi che l'avevano occupata, fecero prigioniero Ilde-prando, nipote del re,-e vi rimisero su il potere imperiale. Ma può egli concepirsi la volontaria sottomissione di un popolo che riponga in seggio il sovrano, dal quale, impotente a proteggerlo, altro bene non ricavi che le dolcezze de' tributi e delle spoliazioni fiscali? Fino d'allora adunque Venezia si rese indipendente di fatto dallo impero greco, e si sarebbe dichiarata tale anche di diritto e di nome, ove lo avessero voluto i capi delle fazioni, i quali, spesso usurpando il potere, per mantenervisi allegavano la ottenuta annuenza del capo dell' impero, che volentieri la concedeva trattandosi d'uno stato che se non era argine ai progressi della conquista barbarica, era veramente un punto sicuro d'onde la vacillante potestà de'Cesari potesse mostrarsi a rivendicare i suoi diritti sopra l'italico paese, E veramente un antico scrittore longobardo1 rammentando come lo esercito dei Veneti — nel vocabolo esercito non deve intendersi una vera milizia, ma il popolo ordinato a scuole militari secondo il costume delle città romane — avendo scosso il giogo dell'Esarca che voleva con la forza fare eseguire gli editti contro le immagini, collegandosi col popolo di Ravenna e delle altre città dell' esarcato, volevano eleggersi un imperatore proprio; al quale disegno si oppose il pontefice di Romaiche fino da que' tempi si mostra ostinatamente avverso al formarsi della nazione. Ove ciò fosse vero, non oseremmo affermare che il processo delle future vicissitudini per l'Italia sarebbe stato diverso: ma in que'tempi, ne!quali l'autorità imperiale rappresentava il diritto, e che, comunque usurpata, secondo che i Bizantini dichiaravano sempre quella de'Cesari d'occidente, teneva in soggezione morale i popoli, un terzo imperatore italiano, stanziarne in Italia, sarebbe diventato punto concentrico che a poco a poco avrebbe irresistibilmente attratte a sé e ricongiunte le membra disgregate della penisola.
' Paolo Diacono , Lih. VI, cap. 49.
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