Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO SECONDO.
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suoi primi dissidii con la corte di Roma. — XXVI. Va a Roma per farsi incoronare — XXVII. Fatti sanguinosi che ne seguirono. — XXVIII. Il papa rompe il trattato già solennemente giurato alto imperatore. — XXIX. Condanna il privilegio delle investiture.— XXX. Enrico V si fa ricoronare in Roma.—XXXI. Gelasio II è imprigionato da Lorenzo Frangipane; fugge a Gaeta e si fa consecrare.—XXXII. Callisto II scomunica Enrico V e l'antipapa Burdino ; e ritorna trionfante a Roma. — XXXIII. Il papato e l'impero concordano e fanno sosta al lungo conflitto. — XXXIV. Contese in Germania per la corona imperiale. XXXV. In Roma per la sede pontificia. — XXXVI. Lotario di Spilimberga è riconosciuto imperatore, va in Italia, e fa riconoscere per vero pontefice Innocenzio II. — XXXVII. Corrado di Svevia eletto imperatore ; origine dei Guelfi e dei Ghibellini. — XXXVIII. Difficoltàdicomporre la storia dei Comuni italiani. — XXXIX. Venezia. — XL. Pisa — XLI. Genova, prime rivalità tra i due Comuni. —XLII. I Genovesi conquistano Al-meria e Tortosa.—XLIII. Contese frale diverse città lombarde.—XLIV. Guerra tra i Milanesi e i Comashi.—XLV.Cose di Roma ; prime predicazioni di Arnaldo da Brescia.
I. È concorde opinione degli storici tutti, che se le libertà municipali delle città italiane non originarono, dicerto pro-gressero e stabilironsi nel tempo della gran lotta tra la chiesa di Roma, e lo impero Germanico. E dacché è vetusto costume negli annali d'ogni nazione apporre a ciascuna epoca il nome dell' uomo che giganteggia sopra i suoi contemporanei, quasi ne compendi e rappresenti le passioni e le vicissitudini, alla storia degl'italici Comuni faremo principio dall' epoca di Gregorio VII, il quale fu il primo tra' papi a porsi in aperto contrasto con I imperatore, provocarne lo sdegno, accettare la disfida, e commuovere potentemente lo spirito libero de'popoli solo a beneficio del papato e de' papi.
A udire i difensori di entrambi, non vi è stato mai conflitto, mosso da più eque ed evidenti ragioni; avvegnaché Chiesa ed Impero combattessero per definire l'autorità propria, stabilirne i confini, e togliere ogni seme di future dis-senzioni. Da poi che la Chiesa, scostandosi sempre più dall'aurea povertà de' tempi evangelici, era diventata posseditriceStoria dei Comuni italiani. — 1. Il
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