Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
cizio dell'autorità sua venisse usurpato dal dittatore, il quale inventò un nuovo modo di taglieggiare tutto il clero, citando ogni prete a presentarsi, perchè, ove non potesse provare con dodici testimoni di non avere avuto illecito commercio con donne, fosse spogliato dei beneficj e deposto dalla sua dignità. Guido vedendo la misera condizione di Goffredo, aperse negoziati con Erlembaldo onde riascendere sul seggio arcivescovile; alle promesse di costui rischiossi a rientrare in Milano, e venne subito sepolto dentro una prigione, dove rimase fino all'anno 1072, in cui cessò di vivere.
Goffredo anch' egli s'era sottratto alla rabbia popolare e corso a rinchiudersi in Castiglione. Erlembaldo, considerando la sede come vacante, di consenso col nunzio del papa, inalzò allo arcivescovato un tale che aveva nome Atto; e pareo che le formalità della elezione popolare fossero spregiate, o che il nuovo eletto fosse uomo inviso, o sembrasse uno scandalo l'avere insignito di tanta dignità un giovinetto,1 avvegnaché il popolo insorgesse impetuosamente e lo cacciasse da Milano, costringendolo a giurare dal pulpito eli' ei rinunziava per sempre allo arcivescovato. Goffredo, frattanto, reputandosi essere il vero arcivescovo, faceva ogni sforzo per ripigliarne il possesso, ed era sostenuto da numerosissimi partigiani, i quali non si quetarono neanche alla soniunica che papa Alessandro aveva lanciata contro quello. Ma Erlembaldo prevalse, anzi da Ildebrando fu provveduto di molti denari2 perche non cessasse di recare a compimento la riforma, tuttoché l'ambizione di lui non garbasse punto all' arcidiacono della corte romana. Ma il savio uomo rettamente pensava che qualora riuscisse nello scopo di abbattere la potenza de' prelati lombardi e l'autorità dei re di Germania, gli tornerebbe poi agevolissimo far piegare sotto il giogo di Roma un solo uomo o
1 Arnolfo lo chiama, tantummodo clericum et tenera celale jutencu-lum, invilo clero, et multis ex populo eie. Presso Muratori, all' an. 1072.
2 Ex tuo (lldebrandi) quod opulentissimum habebal, cerano copio• sam auri atque argenti ferlur pecuniam eie. Arnnlf. Ildebrando aveva ridotto il papa nell'assoluta sua dipendenza. S' impossessò del tesoro della sedia apostolica, non lasciando altro ad Alessandro fuorché cinque soldi (di moneta lucchese) al giorno. Così afferma un cronista contemporaneo. Reno Cardin. Fatcicul. Rer. L'xpetend , pag. 43,
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