Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIlìRO SECONDO.
1.VJaccuse di cui era gravato, e qualora sdegnasse di obbedire, gli minacciavano la scomunica.
La minaccia dell' anatema invelenì oltre ogni credere l'animo di Enrico, il quale cacciò vergognosamente i legati, e convocò un concilio in Vormazia. Vi accorse gran numero, tranne i soli Sassoni, di vescovi ed abati dello impero. Aperto il solenne congresso, sorse il cardinale Ugo Bianco — che forse riconciliatosi alla chiesa di Roma, se ne era nuovamente separato ed era stato scomunicato insieme con Ghiberto di Ravenna — e produsse un atto di accusa contro il monaco Ildebrando — così lo chiamavano in Germania — convalidando con documenti, che taluni reputano falsi, altri genuini, gl' innumerevoli addebiti contro lui ; e dopo una tempesta di invettive e d'imprecazioni, invitò i padri a profferire la deposizione d'Ildebrando ed a colpirlo dell'anatema come eretico, adultero, bestiale, sanguinario, simoniaco e simigliami altre enor-mezze.1 L'atto che deponeva Ildebrando fu firmato dal re, e poscia vi apposero iloro nomi tutti i membri del conciliabolo; e, mandato in Italia, fu sottoscritto da'vescovi di Lombardia e della Marca d'Ancona, ragunati appositamente in Pavia.
Un chierico parmigiano, di nome Orlando o Rolando, fu inviato in Roma a recare il terribile decreto. Il papa aveva anch' egli aperto un concilio e stavasi fra i Padri nella Basi-silipa Lateranense, allorquando il messo facendosi in mezzo all'assemblea e consegnando le lettere a Gregorio, gli comandò in nome dello imperatore e de' vescovi alemanni e italiani, a scendere dal trono come colui che non era vero pontefice, ma lupo divoratore.
Non patì le villane parole l'assemblea già stupefatta; il vescovo di Porto alzossi in piedi e dette il cenno del tumulto; lo sdegno scoppiò universale e feroce sì che Rolando sarebbe stato fatto in brani se Gregorio non lo avesse generosamente salvato. Il papa col suo contegno dignitoso e tranquillo calmò la procella; lesse pacatamente e con chiara voce la lettera, oltre ogni dire oltraggiosa, di Enrico, la quale produsse un nuovo e più violento scoppio di sdegno; ma il papa tornò a
1 Chronic. Vsperg , oil ann. 1070 ; Sigouiiis ; Voìjjt, parlo II, c. 8.
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