Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
sinceramente umiliato, riparasse gli oltraggi onde aveva afflitta la santa sede.
Il castello di Canossa era difeso da tre cerchj di mura; il re, varcato il primo, dove rimasero coloro che lo seguivano, fu condotto nel secondo: innanzi di entrarvi aveva deposte le regie insegne, ed erasi coperto d'una ruvida tunica ; ivi co'piedi nudi, a cielo scoperto, digiuno, assiderato, lacrimante, rimase tutto il giorno; vi rimase il seguente e poi l'altro aspettando i comandamenti del pontefice. Disperando di potere essere ammesso al cospetto di lui, si gettò ai piedi di Matilde scongiurandola gli ottenesse misericordia. Le preghiere della donna vinsero il crudo e inumano rigore1 di Gregorio; ed Enrico il quarto giorno comparve cinto della medesima veste, a piedi nudi, macilento, tremante alla vista del papa. Questi consentì a levare l'anatema facendogli promettere e giurare: che si presenterebbe alla dieta de'principi tedeschi nel luogo e nel giorno indicato dal pontefice, per rispondere alle accuse che gli si apponevano; si sottoporrebbe tranquillamente alla sentenza, — quando anche fosse di deposizione— che piacesse al pontefice di profferire; fino al giorno in cui fosse proferita non vestirebbe le regie insegne, e non parteciperebbe al governo dello stato; non toccherebbe dalle rendite della corona se non quel tanto che fosse strettamente necessario a sostenere la vita di se e de' suoi; si mostrerebbe sempre obbediente e sommesso al papa ove venisse dichiarato innocente e rivestito della dignità reale : mancando ad una sola di tali condizioni, la presente assoluzione tornerebbe nulla, ed egli sarebbe considerato come reo convinto delle colpe appostegli, e gli sarebbe inibito di provare la propria innocenza innanzi chicchessia e dovecchessia ; e i principi dell'impero, sciolti del giuramento di fedeltà, potrebbero senz' altro usare del loro diritto di eleggere il nuovo re. Le condizioni erano durissime, il modo era anco più duro, ma la vertigine che avvolgeva lo spirito di Enrico, non gli concedeva il minimo pensiero d'uomo; ed egli senza la più lieve
1 Sono frasi do5 panegiristi di Gregorio. Vedi Paolo Bernricd , e il card.
d'Aragona: t'ita Greg. VII.
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