Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO SECONDO, r,
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      ccleremcnte scemava nella avversa : ei non padroneggiava lo affetto de' popoli, con lo aiuto del quale un principe savio può tentare imprese veramente grandi e stupende. Tra tanta complicanza di cose la funesta lotta produceva un impulso, se non nuovo,potentissimo a beneficio de'popoli, e massime in Italia. La concordia fra le due potestà cbe aveva fino allora rese infrangibili le catene della tirannide, era rotta; nei cuori delle oppresse genti arse impetuosa la sete del vivere libero: onde il popolo, quasi terzo guerriero che scenda in campo a rivendicare i propri diritti, comparve nell'ordinamento sociale, ed aspirò con mirabile costanza ad emanciparsi, e si emancipava costituendosi a comune. I fatti eroici e a un tempo cruenti di cotesta civile emancipazione verranno da noi riferiti dopo che avremo condotto il racconto della contesa fra il sacerdozio e lo impero al punto in cui fecero la prima tregua al vicendevole, ostinato e lungo osteggiarsi.
      XXII. Gregorio innanzi di morire aveva consigliato a scegliere il suo successore fra i tre che a lui parevano i più adatti a sostenere il conflitto in cui la chiesa trovavasi involta. Costoro erano Desiderio abbate di Monte Cassino, Ottone vescovo d'Ostia, e Ugo arcivescovo di Lione, italiano il primo, francesi gli altri due. I voti di tutti concorsero a scegliere Desiderio; ma questi perseverò sempre a ricusare; gli elettori allora concordarono a proporre Ottone; se non che, alla protesta di un cardinale che rammentò come i canoni della chiesa inibissero la translazione di un vescovo da una sede ad un' altra, dopo un anno circa d'interregno si rivolsero di nuovo al Cas-sinese, lo elessero unanimi, lo chiamarono Vittore III, gli fecero forza perchè accettasse e lo condussero a Roma per cacciare Clemente III. Costui in quell' interregno erasi in qualche modo consolidato, sì che il popolo e il prefetto imperiale, che validamente lo sostenevano, si dichiararono contro il nuovo papa, costringendolo dopo quattro giorni ad uscire dalla città. Ma ritornatovi nella primavera dell' anno seguente accompagnato da Giordano di Capua, e sostenuto da Matilde che muoveva verso Roma, fece sì che Clemente abbandonasse la città Leonina c lo lasciasse solennemente incoronare. Non


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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Italia Desiderio Monte Cassino Ottone Ostia Ugo Lione Desiderio Ottone Cas-sinese Vittore III Roma Clemente III Giordano Capua Matilde Roma Clemente Leonina