Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIullO SECONDO.
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gli astanti ne rimasero infiammati, e molti con sacramento promisero di andare in Oriente a combattere contro gì' infedeli. E di certo le esortazioni di Urbano trovarono eco universale a quel primo annunzio, imperocché pochi mesi dopo, ragunato un altro concilio in Chiaramonte, la crociata fu ripredicata, e furono presi gli opportuni provvedimenti per mandarla ad esecuzione. Sono note le predicazioni di Pietro Eremita che scorse tutto l'Occidente, destando per dove passava un entusiasmo, che pareva frenesia, negli ordini tutti de' cittadini; di guisa che, quasi tutte le altre contese grandi e piccole si spensero , e da un angolo all' altro dell' Europa suonava il solo grido di: Dio lo vuole. Per rendere più efficaci le apostoliche esortazioni Urbano largheggiò a beneficio de'crociaticon una profusione di tesori spirituali non mai prima veduta. I canoni della chiesa imponevano allora lunghissime e dure penitenze ad espiare i peccati, e le sue prescrizioni o prima o poi venivano accettate anche da' più facinorosi, come quelli che non valevano a sottrarsi alla universale influenza de' tempi. Papa Urbano per inanimire i più schivi alla impresa d' Oriente, concesse indulgenza plenaria di tutte le pene canoniche a chiunque, pentito e confesso, pellegrinasse a Gerusalemme. A fine dunque di conseguire la salvazione deli' anima numerose turbo di laici, chierici, signori, vassalli, donne, vecchi, infine d' ogni condizione ed età impresero il viaggio di oltremare, e dicesi che questa prima spedizione ascendesse a cento mila individui.
XXIII. A rendere più stabile sul trono il ribelle Corrado, Matilde ed Urbano fecero disegno d'imparentarlo ai Normanni; difatti il principe nel 1098 sposò la figlia di Ruggiero conte di Sicilia, in Pisa dove il genitore con un ricco tesoro per dote l'aveva mandata con la pompa di una numerosa flotta. Enrico cinque anni dopo in Aquisgrana convocò una dieta, e fece dichiarare Corrado colpevole di fellonia e quindi decaduto de' suoi dritti di successione al trono, e incoronare re di Roma l'altro suo figlio che aveva anch' esso nome Enrico. Ma la parte pontificia sempre vantaggiavasi in Italia; allo imperatore invece scemavano gli amici, a torgli gran parte de' quali non fu ultima cagione quella gara di religioso entu-
Storia dei Comuni italiani. — 1. 1(5
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