Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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stoma dei comuni italiani. Irigoglio de' liberi comuni; ma sul principio del 1152 fu sorpreso da morte.
XXXVIII. — Dopo le cose narrate, i nostri lettori hanno ragione di aspettarsi il racconto delle gesta degl' italici comuni nel tempo che lo Impero e la Chiesa tenevano in perenne commovimento tutta la penisola. Innanzi di dirne quel tanto che ci parrà degno di ricordo in un libro d'indole generale come è questo, è mestieri notare come finora sia riuscito a tutti gli scrittori impossibile porre un ordine qualsiasi in quel vasto ammasso di eventi peculiari, di guisa che un uomo dotto, acuto illustratore di siffatti studi,1 pochi anni sono, affermava la storia de'nostri comuni essere così intricata ed oscura che nessuno l'ha fatta finora e forse non potrà mai farla. Come a me pare, niuna altra cosa può rendere immagine di quella complicatissima rete di guerre e di eventi interni ed esterni quanto la forma di un poema romanzesco, che ritraendo uno stato di società essenzialmente scomposto, non potè essere condotto ad artistica unità o simmetria nè anche dal potentissimo genio dell'Ariosto : tanto quella forma era, dirò così, congenita quasi ed inseparabile dalla materia. Lo storico de'tempi, intorno ai quali scriviamo, siano come si vogliano grandi gli sforzi che faccia, e mirabile la industria che adoperi, sarà suo malgrado costretto a saltare da un fatto ad un altro, ed aggirarsi per i mille viottoli di un labe-rinto senza potere mostrare tanta materia in un generale prospetto percepibile dall'occhio, che per intendere convenevolmente le parti è d'uopo conosca il tutto. Ma queir andare balzelloni, di su, di giù, a diritta, a sinistra, se torna tollerabile o forse anche piacevole nella poesia che è governala dalla immaginativa, riesce inconveniente nella storia che procede governata tranquillamente dalla severa ragione. Chi legge per imparare ne' casi umani si aspetta nello storico l'arte di trovare fra Io arruffamento de'fatti un filo principale, da cui tutti dipendono, e che esiste di certo, ma spesse volte rimane indiscernibile anche agli occhi più lincei, i quali cominciano col vedere con uno sguardo generale la gran mas-
1 Cesare Balbo , Sommario della Storia d' Italia ; Età VI ; dei Co.
munì.
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