Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
libro secondo, r,
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e a reggersi con liberi ordini secondo lo esempio delle lombarde. Le fazioni anche là erano sorte ; e Lucca e Pisa che si erano osteggiate", tornarono a riaccendere la guerra. Siena si collegó coi Lucchesi, Firenze co' Pisani. Tanto spirito di libertà che portentosamente cresceva appigliossi anche al popolo di Iloma, e massime dopo che Arnaldo da Brescia, discepolo del grande Abelardo, uomo sapiente e di costumi austeri ed irreprensibili, si pose con robusta eloquenza a predicare libertà al popolo contrapponendo alle miserie e turpitudini della Roma moderna', le grandezze e lo splendore dell' antica ; chiamandone sola colpevole la chiesa corrotta ed il dominio temporale usurpato dai papi con profano dispregio della intemerata santità dell' evangelo. Venuto in odio al clero che lo fece condannare e cacciare in bando come eretico dal Concilio di Laterano — mentre il mellifluo1 San Bernardo, che era nato stampato ad anticipare le dolcezze della Inquisizione, lo voleva ad ogni modo arso vivo perseguitandolo dovunque trovasse un asilo — gli fu forza uscire d'Italia e ripararsi in Isvizzera. Ma il fuoco acceso ne' cuori di tutti dalle sue predicazioni non si spense, ma accrebbesi e dette nascimento ad una numerosissima fazione, che si chiamò de' politici, e solo aspettava il momento opportuno ad operare. Papa Innocenzo aveva mossi i Bomani ad assediare i Tivolesi, i quali erano rei di riconoscere Anacleto. Ma rotti e fugati primamente, tornarono di nuovo più numerosi, li ridussero agli estremi e gridavano vendetta, mentre il papa aprendo l'animo a più miti consigli, concesse la pace purché riconoscessero lui solo vero capo della chiesa.
Fremerono di sdegno i Romani, e i capi ed in ispecie i nobili vituperando pubblicamente Innocenzo, sedussero il popolo con le magnifiche idee d' Arnaldo, ed invitandolo al Campidoglio, dichiararono caduto il governo clericale e ristabilita la repubblica, e in quel luogo sacro alla libertà istituirono il senato. Grande fu lo entusiasmo nato da siffatto avvenimento : Innocenzo ne morì di crepacuore. Nè i suoi successori Celestino II e Lucio II poterono impedire che la città si
1 Cosi chiamato dagli scrittori per la dolcezza della sua eloquenza. Storia dei Comuni italiani. — 1. 20
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