Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
libro terzo.
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come se volessero corrompere lui che era irremovibile nella giustizia; e invadendo le più ubertose contrade del comune, le fece devastare orribilmente dalle soldatesche sfrenate. Bruciò il ponte che i Milanesi avevano costruito sul Ticino per passare sui loro possedimenti dell' opposta riva. A Lodi mandò un suo cappellano per ricevere il giuramento di fedeltà. I Lodigiani ricusarono di prestarlo senza permissione de'Milanesi loro signori; i Milanesi dettero la chiesta licenza. E nondimeno il Barbarossa espugnò Trecate e Galliate castelli della chiesa di Milano, li saccheggiò e distrusse; degl' infelici abitanti parte furono trucidati, parte fuggirono; e il feroce guerriero su quelle cruento rovine celebrò .con grande allegria 1 la festa del Natale: delizie di principe !
Sul principio del 1155 ripassò il Ticino, traversò senza danneggiarli i territori di Vercelli e Torino, città a lui benevole; si spinse fino alla grossa terra del Cairo, dalla quale all'appressarsi dello esercito alemanno le genti erano fuggite lasciandosi indietro roba e vettovaglie. Fattene atterrare le torri e incendiare le case, processe ad Asti contro cui lo spingeva il Marchese di Monferrato; non osarono resistere gli abitanti, e lasciando vuota la città, si ritrassero dentro un forte castello. La città fu data al marchese, che ne disfece le torri e le mura, e 1' arse quasi tutta.
V. I Pavesi che forte odiavano Tortona, fedelissima a Milano, non restavano d'incitare Federigo a punirla. Ma prima di adoperare le armi si volle provare a sottometterla con la forza dell'autorità. Mandò nunzj ai Tortonesi comandando rompessero coi Milanesi e si collegassero con quei di Pavia. Bisposero quei magnanimi non esser loro costume abbandonare gli amici travagliati dall' avversa fortuna. La città quindi fu posta al bando dell'impero, e nel febbrajo s'incominciò V assedio.
Deliberati di non cedere, chiesero ajuto ai Milanesi. Costoro, convocati a parlamento dai consoli, plaudendo altamente allo eroico contegno di Tortona, decretarono mandarle soccorsi d'ogni ragione. E raccolta una legione di duecento cavalieri e duecento fanti, ne affidarono il comando ad Ugo
* Muratori, all'anno 1154.
Storia dei Comuni italiani. — t. '21
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