Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      storia dei comuni italiani.
      Visconti, Giovanni Ranieri, Albertino e Roncia Casati, Ruggiero da Santa Maria, e due Lanfranchi, tutti spertissimi nelle cose di guerra e d'animo intrepido. Per non essere impediti dall'oste tedesca, presero la via di Lodi e Piacenza, trapassarono le terre de'Mala spina invitando e conducendo seco Obizzo ed altri signori che avevano castella in quelle montagne, e si gettarono dentro le mura della città assediata. Tortona sorgeva sopra un' altura di difficile accesso. Le case seguitando giù pel chinato parevano bipartire la città eh' era cinta di forte muraglia II basso non era atto a lunga resistenza, l'alto era inespugnabile quasi. Appena principiato l'assedio, i cittadini si ridussero tutti nella città superiore, la inferiore fu presa dall' inimico senza indugio e senza stento. Barbarossa aveva disposto in tro parti lo esercito. Egli si pose a ponente; il duca di Sassonia colle sue genti accampò a mezzogiorno; i Pavesi verso levante. Negli spazi che dividevano l'un campo dall'altro scavarono fossi larghi e profondi, per togliere agli assediati ogni via a ricevere soccorsi di gente e di vettovaglie. Il disegno del tedesco era quello di affamarli e stringerli a rendersi. Grandi e varie e numerose furono le macchine belliche che in ogni guisa percuotevano le mura e tempestavano la città; arieti, gatti, balestre, mangani e pe-triere; fra mezzo alle quali sorgevano parecchie forche per impiccarvi, a spavento di que'di dentro, tutti coloro che cadessero in mano degli aggressori. Tanto terribile spettacolo non impauri i Tortonesi, i quali spingevansi fuori le mura, massimamente dal lato oppugnato da' Pavesi. Quivi era una fonte: pativano d'acqua ed era forza procacciarsela con le armi. Resistettero circa un mese, né davano segno di cedere; la penuria non aveva ne' loro petti generosi spento il coraggio, che anzi in una impetuosa sortita messero in sì grave scompiglio la falange di Pavia, che se non veniva soccorsa da Guglielmo di Monferrato, i Tortonesi si sarebbero congiunti con le milizie milanesi, le quali, non trovando modo a penetrare in Tortona, si stavano aspettando il destro nelle terre di Luzano, Orasco e Gurlimia.
      Federigo cominciava a sentire la molestia della lunghe-dine; non si aspettava sì vigorosa resistenza; nò poteva re-


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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