Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      quale riceve la corona. »1 Barbarossa come vide il dipinto nella sua prima gita in Boma, ne ebbe sdegno ; Adriano ad abbonirlo promise di cancellarlo ; sebbene altro non fosse che una fedele espressione del concetto di Gregorio VII, e dello avvilimento al quale i suoi successori avevano ridotto l'impero. La memoria adunque della insultante dipintura servi di lume a spiegare il dubbio significato del vocabolo del papa.
      Giunti a Boma i legati narrarono la cosa ; Adriano forse ne aveva preveduto lo effetto, e fidente nell' alleanza coi Normanni, reputava ventura rompere col tedesco, per rivendicare la supremazia della chiesa. Ma non si sarebbe mai aspettato di trovare acerrimi oppositori fra i suoi stessi cardinali, di cui la maggior parte riprendevano il papa di imprudenza e dannavano i procedimenti de' legati, opinando doversi usare ogni mezzo ad ammansare il concitato animo del principe—cosa strana ma vera pur troppo I Aggiungasi che i vescovi germanici , ai quali il papa aveva scritto querelandosi dei modi con che erano stati accolti i suoi legati, gli avevano risposto accusando lui e i legati, e difendendo l'imperatore. Adriano, non ostante la caparbietà, l'orgoglio, e l'inflessibilità dell'indole sua anglo-sassone, cede più che non avesse fatto nessuno de' suoi predecessori, e scrisse allo imperatore con umili parole: se non avere voluto significare feudo, ma bene impartito, bene fatto.8 La scusa fu accolta; questo tratto di filologia valse a convincere il Barbarossa delle innocenti intenzioni del pontefice ; del che fu — o finse di essere — satisfatto ; fece lieto accoglienze ai due legati portatori della epistola papale, e scrisse al pontefice come egli nuli' altro bramasse al mondo quanto la concordia con la Chiesa e la buona amicizia col capo di quella.3
      Ma il rimedio non fu tanto pronto da impedire gli effetti della collera di Barbarossa, poiché egli aveva già mandate lettere per tutta Germania, raccontando le cose seguite, vie-
      1 Rex venit ante fores, jurans prius urbis honores ;
      Post homo /il papw, sumit quo dante coronam,
      2 » Beneficium, hoc enim de bono et factum est editimi, et dictum bc-nefìcium apud nos, non feudum sed bonum factum. « Radevici Frising. Ap-pend. ad Oltoncm, etc.
      8 idem , ibid.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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