Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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312 STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
per tutto l'italico paese dalle Alpi fino a Roma : il cielo sembrava proteggere i lungamente martoriati popoli, e ne mostrò un primo evidentissimo segno nella sciagura con che percosse novellamente Federigo Barbarossa.
XXXIII. Rinfiammatosi il vecchio odio dei Romani contro gli abitanti d'Albano e di .Tuscolo, raccolsero un esercito di trentamila uomini, e, repugnante il pontefice, corsero quel paese, e dopo d'averlo devastato, assediarono la città. I Tu-sculani chiesero soccorso a Federigo, che, come si disse, era con le sue milizie intorno ad Ancona, ed ottennero da lui che il feroce arcivescovo di Colonia accorresse a Tuscolo con le sue falangi. Vi andò difatti e gli fu veramente seconda la fortuna allorquando gli venne fatto di rinchiudersi dentro la città assediata. Lo imperatore non gli fece molto aspettare il soccorso, ma gli mandò l'arcivescovo di Magonza con un migliaio de' più prodi cavalieri tedeschi. Si appiccò la battaglia ; i Romani con forze molto maggiori speravano di sopraffare gì' inimici. Questi dopo avere indietreggiato, ripiombando sopra le falangi romane che scompostamente combattevano, mentre lo arcivescovo di Colonia irrompeva improvviso dalla città e aggrediva gli avversari alle spalle, li sbandarono e posero in fuga facendo un' orribile carnificina. Gran numero di prigionieri furono poi condotti a Viterbo.
Gratissima giunse a Federigo la nuova delle prodezze dell' armi sue, e sarebbe subito corso a Roma se non lo avesse trattenuto la vergogna di lasciare Ancona inespugnata. Ma come seppe che le schiere del re di Sicilia s'erano mosse in aiuto di papa Alessandro, propose condizioni di pace agli Anconitani, e fattosi dare molti danari e parecchi ostaggi, levò l'assedio, e con tutti i suoi cavalieri si avviò velocemente ad incontrare i Normanni. Costoro credendo che lo imperatore venisse con l'intero esercito, si ritrassero inseguiti con perdita d'uomini e di bagagli fino al Tronto. Il Barbarossa, invece di procedere vittorioso per le contrade della Puglia, cedendo alle insinuazioni dell' antipapa, retrocesse verso Bontà, e occupò la città Leonina : poscia si dette ad oppugnare la basilica vaticana, ma non potò tosto insignorirsene, perocché oltre di essere ben munita, le milizie papali la difendevano valorosa-
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