Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO TE11ZO.
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      finche non istaccava Alessandro dalla lega, non avrebbe potuto rialzare l'autorità sua in Italia, divisava il modo di pa-cificarglisi o ingannarlo. Nella pentecoste del 1169 tenne una dieta in Bamberga, alla quale si presentarono i legati del nuovo antipapa, e per non arruffare peggiormente la matassa gli fu mestieri approvarlo. Non perciò si rimase dallo eseguire il concepito disegno; ma sperando che Everardo vescovo di Bamberga per avere tra il clero germanico deplorato lo scisma della chiesa ed obbedito suo malgrado agli antipapi, dovesse essere accetto ad Alessandro, glie Io spedì ambasciatore. Il pontefice, non ostante che lo esercito imperiale non infestasse più Roma, non ardiva tornarvi sapendo la concordia conclusa tra io imperatore e il senato, ma sfavasene in Renevento a governare la nave di san Pietro, ed a soflìare nel fuoco delle libertà lombarde. Ivi avea mandato a tentarlo l'imperatore greco perchè gli concedesse la corona di Costantinopoli; ma il papa adducendo le infinite difficoltà della impresa, rimandò cortesemente i legati bizantini, ricusò il dono d'una immensa somma di danaro che gli avevano recato, ed a rendere sicuro l'augusto di Costantinopoli de' suoi benevoli intendimenti gli spedì oratori. Il vescovo di Bamberga intanto non aveva viaggiato così certamente che i Lombardi non ne concepissero sospetto: mandarono quindi ambasciatori alla corte pontificia perchè esortassero Alessandro a mantenersi fedele alla Lega, e ad un tempo invigilassero le pratiche del vescovo tedesco. Costui, fatto sapere al pontefice lo scopo della sua missione, pregavalo, perchè, essendogli inibito di entrare negli stati del re di Sicilia, si degnasse venire in una città della Campagna, dove gli esporrebbe i sensi del suo signore. Il papa andò a Veroli, ed in pieno consesso, al quale erano presenti anche gli oratori lombardi, ricevè il nunzio imperiale, che palesò come Federigo gli avesse fatto divieto di esporre 1' ambasciata ad altri che al solo pontefice. Questi in prima ricusò, quindi s'indusse a concedere il secreto colloquio protestando che non avrebbe dato risposta o concluso nulla senza averne chiesto consiglio ai suoi cardinali ed ai Lombardi.
      La scena che successe fra i due a uscio chiuso sa-


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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