Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
parteggiavano per questi o per quelli. E perchè i Pisani osti-navansi a non rendere i prigioni senza compenso, l'arcivescovo ragunò un'altra dieta nel Snnese, alla quale intervennero assai signorie deputati de'comuni, messe Pisa al bando dello impero, le tolse la Sardegna, il diritto di coniare moneta e le altre regalie. Non s'impaurirono di ciò i Pisani, ma raccogliendo intrepidamente il guanto di sfida, e congiuntisi ai Fiorentini, riluttanti fin d'allora a piegarsi alla potestà imperiale, andarono ad oste a San Miniato per torlo di mano al presidio alemanno, ma si affaticarono invano. Firenze, come complice di Pisa, fu posta al bando dell'impero.
L' anno dopo l'arcivescovo ebbe miglior ventura negli sforzi che adoperò a far cessare dalle scambievoli guerre i comuni della Italia centrale. Ritornato a Pisa nella state del 1)73, la sciolse dal bando; ma perchè i consoli pisani e i Fiorentini ricusarono di accettare certe condizioni d'accordo imposti da lui, in un parlamento convocato a San Ge-nesio, li fece prendere e guardare ; e con le genti di Lucca, Siena e Pistoia e col conte Guido Guerra, ch'era il più potente de' feudatari toscani, pose l'assedio intorno a Firenze: ma vi perde 1' opera, e fu costretto a ritirarsi, massime dopoché i Lucchesi, saputo che i Pisani avevano invaso il loro territorio, si partirono dagli accampamenti per soccorrere la minacciata patria, scontraronsi a Pontefosco e a Montecal-voli, e furono sconfitti.
Pensa un insigne scrittore1 che il contegno dell' arcivescovo Magontino, benché possa sembrare ingiusto e poco accorto, nondimeno valse mirabilmente a fargli conseguire lo scopo ch'ei si era proposto: perocché, non pago dell'ufficio di mediatore, ma fattosi capo di parte, potò raccogliere un esercito d'Italiani, e destando in essi le ire fratricide, disporne per una impresa di molto maggiore importanza alla causa dello impero; parlo dello assedio d'Ancona. La quale, quantunque, pochi anni innanzi, avesse comperata la pace, seguitando a mantenersi fedele allo imperatore greco, riaccese la gelosia del Tedesco e dei Veneziani.
XXXIX. I Veneziani, oltre all'essere stati pur allora offesi
1 Sismonili, cap. XI.
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