Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      rendo sotto le acque ora risorgendo a guisa di delfino, avvicenda i colpi, e disfà le sarte: la nave senza il sostegno dell'ancora è sbattuta qua e là, ed ai marinari per salvarsi fu mestieri gettar via robbe e provigioni. Il sacerdote cittadino ritornò salvo e lieto alla sponda fra gli applausi di quanti lo avevano chiamato insano. Questo esempio rinfrancò l'animo degli assediati, i quali giovandosi de' moti tempestosi del mare, tagliarono le gomene di sette navi nemiche ancorate nella parte riparata e sicura del porto ; onde esse, traportate dalla furia dell' onde, urtarono contro la riva fracassandosi con jattura molta di cose e di persone, e caddero in mano degli Anconitani.
      Non per ciò la pubblica angustia era cessata. Tutti in-terrogavansi a vicenda chiedendo quale sarebbe la fine di tanti travagli. L'esercito dell'arcivescovo ingrossavasi; e però i consoli dopo lungo ragionare in parlamento, gli mandarono oratore un uomo savio, offrendogli una immensa somma di danari perchè levasse tosto Io assedio. Cristiano, irridendo l'offerta, rispose: essere stolto colui che, potendo avere il tutto, si contenti della parte. L'oratore insistè con un apologo, al quale il Magontino rispose con un altro apologo, e successe una tenzone di allegorie ; e forse perchè I' ultima dell'Anconitano parve pungente, lo arcivescovo, il quale se emulava il soldato nel feroce valore e nelle libidini stemperate lo vinceva nella fecondità delle bestemmie,1 fece orrendo giuramento che non farebbe pace eogli Anconitani a meno che si affidassero alla sua misericordia. Ed era misericordia simile a quella che il suo augusto padrone aveva dispensala a piene mani sui Milanesi.
      XLI. Riferì 1' uomo savio ai suoi concittadini la risposta finale ed irrevocabile di Cristiano. I consoli innanzi di appigliarsi ad un estremo partito deputarono dodici uomini insigni perchè investigassero la quantità de'viveri che rimanevano tuttavia. Frugarono con infinita diligenza e sollecitudine per tutte le case e le chiese, non lasciarono nascondiglio inesplorato, e riferirono altro non trovarsi in Ancona che quindici
      1 Vedi intorno alle lussurie di costui, Racch. De Rebus Gcst, Frid.— Albert. Stad. ad an. \ 172 etc.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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