Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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storia dei comuni italiani.
Asti, e perchè era bene munita e sussidiata dai confederati, la strinse d'assedio. Durarono soli otto giorni gli Astigiani, poi si arresero a buoni patti, e si scissero dalla lega: la qual cosa bastava a Federigo. I Comaschi che v' erano entrati per paura, come seppero che i Tedeschi passavano le Alpi, toltasi la maschera di viso, ruppero la fede.
L' imperatore prese come lieti auspicj questi primi successi, e si condusse difilato ad Alessandria, ch'egli considerava come un monumento di scorno alla dignità sua. Principiava rigido l'inverno, le piogge d' autunno avevano ingrossati e fatti traripare i fiumi; l'inondata pianura era disadatta agli accampamenti. Ma la novella città era male fortificata, invece di salde mura altro non aveva che baluardi di terra cementata con paglia, non pareva dunque dovesse lungo tempo resistere. Federigo tentò d'espugnarla d'assalto, ma gli Alessandrini respinsero valorosamente l'aggressione e cacciarono gli assalitori al di là delle loro macchine, che vennero tosto bruciate.
Non perciò si perse d'animo il Barbarossa ; ei volle perdurare ostinatamente nell' assedio, malgrado i consigli de' duci delle milizie le quali pativano scarsità di viveri e di foraggi: molti morivano d'inedia e di freddo, più molti disertavano; l'esercito pareva volersi consumare in quella pianura senza far nulla contro le principali fra le città ribelli, che avvertite dagli Alessandrini, ragunavano numerose coorti d'armati per piombare addosso agli imperiali e finirli. E difatti i rettori della lega avevano preso vigorosi provvedimenti, ordinando si duplicasse il contingente delle milizie che i vari comuni erano tenuti ad apprestare, se ne facessero due eserciti, l'uno de' quali doveva operare sopra la riva superiore del Po, l'altro sopra la inferiore. 11 primo esercito nella quaresima erasi ragunato presso Piacenza, e passando a Tortona'sostò a sole dieci miglia dal campo di Federigo. Questi, che cominciava a discernere la grandezza del pericolo, non si volle mai indurre a levare l'assedio, ma divisò di finirlo con uno di quegli artificj che il vocabolario militare chiama stratagemmi, e che bene nel linguaggio comune potrebbero tradursi col vocabolo tradimenti. Aveva fatta scavare
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