Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LICHO TERZO.
allora slato in Alemagna e barbaro, ripasserebbe in Italia e diverrebbe civile. E però non poteva cadere loro in pensiero di rendere perpetua quella lega che era pretta e temporanea alleanza, di farne, cioè, il nucleo della nazione futura invitando i perplessi e forzando i renitenti ad aggregarvisi, a fine di poi spazzar via da tutta la penisola gli usurpatori stranieri, e purgare la vetusta metropoli del mondo della strana pestilenza destinata dall' ira di Dio a rendere lunga ma non perpetua la servitù nostra. Aggiungasi che il concetto di una costituzione federativa — secondo che saviamente ragionano alcuni liberi scrittori 1—è una delle idee più astratte che siano nella scienza politica, e quindi difficile e quasi moralmente impossibile a germogliare e svilupparsi ne' cervelli di popoli uscenti da una lunga notte di barbarie. Una vera democrazia richiede che vengano mantenute intatte le libertà proprie di ciascuna città o provincia, e nel tempo medesimo ciascuna e tutte ne rinunzino tanta parte quanta è necessaria a costituire il potere fondamentale dello stato che le armonizzi tutte e impedisca le usurpazioni d'una a detrimento dell'altra, e serbi vivo ed inviolato il nesso politico che le congiungc. GÌ' Italiani dunque non combattevano per la indipendenza — e non è scrittóre alcuno in quella età che ne contenga la più lieve allusione— volevano intere, intangibili, efficaci quelle libertà ch'essi godevano di fatto, e con la pace di Costanza le ottennero di diritto. Le quali libertà, disimpacciate per allora da ogni impedimento straniero, crescendo con portentoso progresso fecero d'ogni comune un centro di civiltà propria, e gli dettero tale sentimento d'autonomia che—tornati vani gli sforzi che poi fece il secondo Federigo ad unificare tutta l'Italia attuando la idea nazionale della potestà imperatoria ricondotta all' antica sua sede —le sorti de' popoli italici presero uno avviamento peculiare, che nè quattro secoli di libero governo municipale nè tre altri di servaggio forestiero hanno potuto arrestare. Per la qual cosa ogni occasione — e la fortuna dianzi ne aveva porta una veramente miracolosa — a conquistare la indipendenza tornò sempre inutile, o anco aggravò più duro
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