Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COJIUXI ITALIANI.
      così sottile che fa contrasto con la rozza semplicità de'costumi europei; basti considerare queste cose ed altre parecchie per concludere, che un cosiffatto popolo all'età,, cui risale quel documento, non poteva essere in quelle condizioni civili, in che una serie di consuetudini mal definite e male interpetrate e la forza materiale servono di codice che tenga saldo il nesso sociale d'un popolo.
      II. La sovranità risedeva nel popolo che la esercitava in pubblico parlamento. Al suono del campanone, appeso alla più elevata torre della città, o innanzi che le campane fossero in uso, invitati dal cintraco o pubblico banditore, tutti icittadini di Genova senza armi accorrevano alla maggior chiesa, e sotto le volte o nella piazza di quella ragunavansi a trattare le cose di universale interesse. Tutta la popolazione era ordinata in compagne o compagnie, che come quella venne crescendo, si accrebbero di numero. Nel 1130 erano sette; quattro anni dopo ne aggiunsero un'altra, e le chiamarono : Compagnia del Castello, del Borgo, di Piazza Lunga, di Macagnana, di San Lorenzo, della Porta, di Susiglia, di Portanuova. Ciascuna dello quali era una società costituita per il bene del cittadino e dello stato; oltre alle leggi generali del comune sottostava —• obbligandosi con giuramento — alle peculiari sue proprie, ed aveva capo, quartiere e gonfalone, distinti da quelli delle altre. Era il germe dello stato incipiente ; era ciò che con vocabolo germanico chiamavasi gilda. ' Entravano nella compa-
      1 « Esempio della gilda già cambiata in governo, ma in governo che non era obbligatorio fuorché per un certo spazio di tempo , per quelli che l5 aveano accettato e giurato, ne porge una carta unica piuttostochc rara, appartenente alla città di Genova. Sebbene sia del secolo XII, essa riproduce sicuramente i priucipii costitutivi delle gilde o compagne del secolo precedente, e forse di tempi anteriori. L'atto di cui si tratta è il tenore del giuramento che ciascuno doveva prestare per la compagna che cominciava nel -HO! c durava quattr' anni. Questo giuramento contiene tutte le condizioni del governo ch'egli accettava. Ogni socio giurava dunque la compagna per quattr' anni ; pel primo anno con cinque consoli del comune (capi del governo) otto dei placiti (giudici); poscia con quel numero di consoli, e per quel tempo che la maggior parte de' consoli e degli anziani giudicherebbe. Giurava ancora di stare al lodo dei consoli per tutti gli affari concernenti la chiesa ed il comune, e per le emise civili e criminali da Porto Venere al porto di Monaco , c da Voltaggio e Savignone fino al maro. Fuori di Genova ubbidirà ai consoli come a Genova , quando si va in oste ; o facendosi guerra per l'onore


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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