Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO QUARTO.
      4-27
      in sue mani la polizia. Non sembra verosimile come i popoli, tanto gelosi delle proprie libertà, non si accorgessero che non vi era istituzione la quale, al pari di quella, assuefacesse gli animi al servaggio, e spianasse la via alle crude e nefande tirannidi, le quali poco dopo aggravaronsi sopra moltissimi comuni d'Italia.
      Il primo al quale i Pisani affidassero l'ufficio di potestà fu il conte Tedice. Così ai consoli fu tolto il supremo potere, ma fu loro data la giurisdizione delle curie speciali; il consolato quindi cessò d'essere magistratura politica e divenne giudi-ciaria.
      XIII. In Genova l'abolizione del governo consolare, che seguì un anno dopo, fu cagionata dallo infuriare delle citta7 dine discordie. Quivi il popolo partecipava al potere politico con più larga misura che non facesse in Pisa; ma gli ottimati erano giunti a far monopolio del governo. Contendevano per le alte magistrature; i vinti quasi sempre trascorrevano alla iniquità d'invelenire contro i vincitori gli animi della plebe: la quale di leggieri s'inferociva, massime dopo che questi, per provvedere alle ingenti spese delle lunghe guerre coi Pisani, aggravarono arbitrariamente il popolo di frequenti balzelli. Esasperato il pubblico sentire, la più lieve scintilla era bastevole a suscitare un incendio, finché le fazioni, varcato ogni confine, lordaronsi di sangue cittadino. Il governo per riparare alle diuturne perturbazioni, con un atto dispotico nel 1169 assoldò duecento uomini d'arme forestieri — primo esempio di milizie mercenarie in Genova — li pose a guardia delle porte della città, ed emanò un decreto ordinando: che i cittadini,i quali per certi ammazzamenti seguiti in famiglie cospicue s'erano scissi in fazioni e ferocemente osteggiavansi, deponessero le armi, ed ogni litigio cessasse. Non ostante tanta mostra di rigore, il governo dovette concedere alle parti un duello legale, che non avvenne, ma détte luogo a commoventissime scene descritte con vaghezza di fantasia dai contemporanei cronisti.1
      Per alcuni anni le fazioni parvero quietare; ma il popolo
      1 Calfarus, Ini». Genuens , lib. II, presso Muratori Rer. Italie.
      35'


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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