Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (422/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      3'JO STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      potestą milanesi: finche nella seguente rinnovazione dell'ufficio tornarono al potestą forestiere ed elessero Uberto da Vialta bolognese. Questi ebbe la ventura di pacificare le fazioni e indurle a giurare con le pił solenni formalitą un trattato di concordia, nel quale egli, da arbitro di tutti i partiti, ordinava che i supremi magistrati del comune si avessero ad eleggere da tutte le parti; e perchč una fazione per l'anno prossimo aveva creati i consoli, e l'altra il potestą,1 questo rimanesse capo dello stato, quelli amministrassero la giustizia; il Consiglio del comune fosse composto mezzo degli uomini di un partito e mezzo di quelli dell'altro; i negozianti eleggessero da sč i propri consoli ; de' sei componenti il consolato tre appartenessero ad una fazione e tre all'altra, e lo stesso consolato eleggesse un giudice ; i consoli avessero debito d'imporre ciascun anno ai borghi ed alle terre del comune le consuete tasse; gli ufficiali si eleggessero secondo il costume ; nč potessero accrescersi o scemarsi di numero senza la concordia delle parti.
      Dopo che furono determinate le attribuzioni del potestą di Milano, e stabilite due condizioni essenziali, cioč che avesse ad essere forestiero, e a tenere l'ufficio per un anno, gli assegnarono l'onorario di due mila lire;2 delle quali egli era tenuto a pagare sei giudici e due militi che poteva scegliere a suo talento. Anni dopo reputandosi inconvenevole che i giudici venissero scelti e pagati dal potestą, e perciņ non avessero sufficiente indipendenza nello amministrare la giustizia, il Consiglio riprese il diritto di eleggerli da sč e pagarli dallo erario del comune. 11 potestą, dopo terminato il tempo del suo ufficio, era tenuto a rimanere per quindici giorni in Milano a fine di render conto della propria condotta. Egli aveva a sč sottoposti i Camerarii, cioč coloro che tenevano il governo della finanza, e dovevano ogni mese rendergli i conti, come
      1 Le magistrature rinnuovavansi parecchi mesi innanzi che il potestą uscisse d' ufficio. Il potestą del 1223 prese 1' officio alle calende d' aprile, a patto che creasse avanti le calende di novembre i magistrati dell'anno seguente.
      ' Equivalgono a 120,000 delle lire nostre , se č pur vero , come crede il Giulini, che una lira di quei tempi risponda a CO dello nostre , e un soldo a 5 lire.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (422/593)






Uberto Vialta Consiglio Milano Consiglio Milano Camerarii Giulini