Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO QUARTO.
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clic, c in ispecie Io soggette a Monte Cassino — il cui abate era avverso a Tancredi, e perciò ne era stato scomunicato dal papa che parimente sottopose all'interdetto il monastero — rimasero fedeli al Tedesco. Tancredi quindi andò nelle Puglie e in Terra di Lavoro, e ridottele pressoché tutte alla sua obbedienza, ritornò in Sicilia. 1 Salernitani per ingraziarglisi, insorsero, fecero prigione la imperatrice e la mandarono a Tancredi. Il quale, dopo d'averla trattata con ogni squisitissima cortesia, la rimandò fedelmente, di sua spontanea volontà, o come altri affermano, intercedente il pontefice, al marito.
Non per questo Enrico abbandonava il pensiero di conquistare la Sicilia. Giunto in Alemagna, raccolse un nuovo esercito e lo spedì in Italia sotto il comando del conte Bertoldo e di Roffredo abate di Monte'Cassino. Lo falangi tedesche, via facendo, ingrossavano di genti raccogliticce, specialmente toscane, e giunte nel regno, rianimarono la depressa parte imperiale. Tancredi di nuovo si recò nelle Puglie, dove ragunato un grosso esercito, lo mosse contro Bertoldo che accennava d'aggredirlo. Questi vedendosi inferiore di forze, indietreggiò, e nell' assedio di un castello nella contea di Molise morì percosso da un sasso scagliato dalle mura. Tancredi, soggiogata la maggior parte del regno, si ridusse in Sicilia dove lo aspettava una gravissima sciagura. Il suo primogenito Ruggiero, che aveva già tolta in moglie una figliuola d'Isacco Angelo imperatore di Costantinopoli, ed era stato incoronato in Brindisi,1 bello e robusto giovane, speranza carissima del padre e del regno, infermatosi subitamente, fini di vivere. Lo addolorato padre.no fu inconsolabile. Per assicurare la successione , fece incoronare il suo secondogenito Guglielmo III ; ma straziato mortalmente dalla piaga che gli aveva aperta nel cuore la perdita del prediletto Ruggiero, languì poco tempo consumandosi, e infine lo seguì sotterra ordinando che il suo cadavere fosse posto in un medesimo avello con le ossa del figlio.
XXVII. Giunta in Alemagna la nuova della morte di Tancredi e di Ruggiero, Enrico di Svevia reputando di gran lunga
• Giannone, Storia Civile del Regno di Napoli, libro XIV.
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